Un altro tassello si aggiunge al mosaico che stanno cercando di ricomporre gli inquirenti che investigano sulla gambizzazione dell’ad dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, avvenuta lunedì scorso a Genova. La pista greca, quella legata alla rivendicazione del gruppo Olga che si collega alla Federazione anarchica informale, prende forza. Ieri il ministro degli Interni aveva annunciato: “Abbiamo individuato quale era la matrice, ora bisogna mettersi al lavoro” e infatti a quanto riferisce il Secolo XIX: c’è una missiva di circa 40 giorni fa firmata da anarchici greci in cui si incita chiaramente a “colpire i manager”. 

Il quotidiano, citando fonti investigative, parla di una lettera datata il 26 marzo scorso di un gruppo anarchico greco arrestato dall’antiterrorismo greco. Il documento – di due pagine – è stato redatta in greco, fatta uscire dal carcere, tradotta in inglese e messa in rete da alcuni fiancheggiatori delle cosiddette “cellule di fuoco”, le stesse a cui si sono richiamati gli autori della rivendicazione dell’attentato del 7 maggio. L’hanno concepito – scrive il Secolo – i “membri imprigionati” della cellula di cui fa parte Olga Oikonomidou, arrestata lo scorso anno insieme ad altri quattro militanti della Fai. E’ stato tradotto in inglese il 29 marzo e messo in rete il primo aprile, sul sito delle “Conspiracy Celles of Fire”. La frase ritenuta molto interessante dagli investigatori è questa: “Attacchiamo i manager e i superiori della civilizzazione”. Per chi indaga questo potrebbe essere un “ordine” partito dal carcere greco per cominciare a mettere a segno attentati come quello di cui è stato vittima Adinolfi.

Ma non solo. Proliferano sul web gli appelli degli anarchici informali detenuti nelle carceri greche, spagnole e serbe a “attaccare” bersagli che vengono persino “suggeriti” anche in una speciale tabella rintracciabile online. In un documento intitolato “La fine delle illusioni” il gruppo francese degli “Ammutinati della prigione sociale” scriv: “L’attacco ai commissariati non fa forse parte della festa?”, mentre da un carcere serbo, con un documento in solidarietà alle cellule di fuoco si indica il bersaglio: “Le banche e i ministeri sono i nemici”. 

Intanto dal governo fanno sapere che il livello di attenzione è alto: “E’ possibile anche l’uso dell’esercito per difendere obiettivi sensibili” e che giovedì è prevista una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza “nel quale sarà presentato un pacchetto di proposte”. Poi alle prefetture è stata diffusa una circolare che invita ad alzare la soglia di attenzione intorno agli obiettivi sensibili di tutto il territorio nazionale.

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