Il Museo Geologico Nazionale a Roma è stato sgomberato delle sue preziosissime collezioni nel 1995 per un progetto di ristrutturazione del palazzo liberty di largo di Santa Susanna. Ma i lavori non sono stati mai portati a termine. E così le collezioni per cui era stato costruito dopo l’Unità d’Italia giacciono imballate da 17 anni. Smembrate in diversi magazzini e sotterranei di diversi edifici. E l’unico spazio espositivo di 300 mq è chiuso al pubblico, in attesa, anche questo, di essere sgomberato tra pochi giorni. Eppure negli anni passati ben due governi (nel ’96 e nel ’98) avevano stanziato i fondi necessari per dare una sede degna al museo. 150 mila reperti tra fossili di animali, piante, legni, microorganismi, ma anche ossa umane e minerali delle ere più diverse e tanto altro ancora. Tutto chiuso nelle scatole. “Il rischio serio è che questi reperti – dichiara Myriam D’Andrea dell’Ispra – si deteriorino irrimediabilmente” di Paola Mentuccia
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