Nel primo trimestre la casa editrice ha registrato un utile consolidato netto di 2,4 milioni di euro, in calo del 52 per cento. Giù la raccolta pubblicitaria, con ricavi complessivi di 42,4 milioni di euro in tre mesi, in calo del 14 per cento. La crisi inizia a fine 2011 con Berlusconi prossimo alle dimissioni
Annus horribilis per gli affari della famiglia Berlusconi: dopo la debacle del gruppo Mediaset che ha visto un crollo dell’utile, la discesa dei ricavi e il collasso della raccolta pubblicitaria e il tonfo di Mediobanca che ha annunciato di aver chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2011-2012 con l’utile netto collassato del 75 per cento, oggi tocca alla Mondadori, guidato da Marina Berlusconi, figlia di prime nozze del Cavaliere.
Nel primo trimestre la casa editrice ha registrato un utile consolidato netto di 2,4 milioni di euro, in calo del 52 per cento rispetto ai 5 milioni dello stesso periodo del 2011. I ricavi sono a quota 328 milioni, il 7,4 per cento in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Il margine operativo lordo consolidato è stato così di 15 milioni di euro, in calo del 31 per cento rispetto ai 21,8 milioni di euro precedenti. Male la raccolta pubblicitaria: Mondadori pubblicità ha chiuso il primo trimestre con ricavi complessivi di 42,4 milioni di euro, in calo del 14 per cento rispetto ai 49,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2011. Il fatturato complessivo dell’area libri è stato di 64,2 milioni di euro, in flessione rispetto ai 78 milioni di euro del primo trimestre 2011, mentre i periodici Mondadori hanno registrato un calo complessivo dei ricavi dai 121,9 milioni di euro del primo trimestre 2011 a 104,3 milioni di fine marzo scorso Per l’intero 2012 Mondadori conferma che al momento “non è ipotizzabile il raggiungimento dei livelli di redditività” dell’anno scorso.
Certamente non è un periodo roseo per il comparto editoriale in generale, ma la fuga degli inserzionisti pubblicitari dalle aziende gestite dalla famiglia del Cavaliere sia dall’etere sia dalla carta stampata, potrebbero avere altre motivazioni, oltre a quelle fornite dal gruppo che addossa alle difficoltà dell’Europa le sue performance: ”Nel primo trimestre del 2012 hanno avuto piena conferma gli elementi di crisi strutturale dell’economia, soprattutto in Europa: i valori negativi del Pil, i tassi di disoccupazione e la contrazione dei consumi hanno purtroppo presentato evidenze ancor più negative rispetto all’ultimo periodo del 2011: mercati e settori di riferimento di Mondadori hanno risentito di queste dinamiche, in particolare in Italia, evidenziando nel trimestre un significativo deterioramento”. I guai come dichiarano da Segrate sono incominciati a fine 2011 “si è assistito a una ulteriore, generale contrazione dei volumi di attività, rispetto ai valori già fortemente negativi dell’ultimo trimestre del 2011” cioè quando l’ultimo esecutivo guidato da Berlusconi era nella fase più acuta della sua agonia (il governo è caduto a novembre).