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Sgombero Torre Galfa, Pisapia offre area ex Ansaldo a popolo Macao

Il sindaco di Milano ha presentato la sua proposta durante il sit-in successivo allo sgombero di stamattina. I lavoratori dello spettacolo, però, hanno risposto tiepidamente e non sono mancati i fischi

Sgombero Torre Galfa, Pisapia offre area ex Ansaldo a popolo Macao
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L’area ex Ansaldo per gli occupanti della Torre Galfa. E’ quanto ha offerto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia al popolo di Macao durante il sit-in organizzato dai ‘lavoratori dell’arte’ tenutosi dopo lo sgombero di stamattina. La proposta di destinare lo spazio in zona Tortona, però, è stata accolta da un tiepido applauso e al termine del discorso da qualche sparuto fischio. E dopo il suo intervento, Pisapia ha dovuto incassare le critiche: “Non avete avuto il coraggio”, ha ribattuto l’oratore successivo che ha invece rilanciato, chiedendo l’esproprio dell’edificio e scatenando il boato della folla.

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Si è scusato per “il ritardo”, Pisapia, assicurando però del fatto che “vogliamo impegnarci” sul tema degli spazi per i giovani e la creatività. “Voi siete una ricchezza“, ha aggiunto il sindaco, sottolineando che la possibile via d’uscita “volevo fosse una decisione condivisa” dall’intera Giunta. Poi l’annuncio: “Ho una bella notizia che credo risolva in parte il problema dello spazio – ha proseguito il primo cittadino – Da tre giorni giro Milano nei suoi luoghi più nascosti per mettere a disposizione di Macao e non solo uno spazio molto bello che ricorda anche una parte di storia della città: l’ex Ansaldo“.

Una proposta che, secondo Pisapia, può essere “un punto di partenza per costruire percorsi e progetti culturali che non devono fermarsi lì ma girare tutta la città”. Pisapia, però, non ha chiarito quale sarà la strada per spostare il collettivo, se il bando o l’assegnazione diretta, ma ha promesso che avverrà a breve, “fra poche settimane, anche prima”. “Milano vogliamo migliorarla e cambiarla – ha detto il sindaco – ed esperienze così sono qualcosa che ho sognato in passato e sogno in futuro”. Poi i fischi e nessuna dichiarazione ai cronisti presenti al sit-in.

“Stiamo tentando un vero e proprio esperimento sociale, qui” ha detto una appartenente al gruppo Macao, che ha gestito l’occupazione della Torre Galfa fino a stamane, quando è stata sgomberata dalle forze dell’ordine, dopo 11 giorni di varie performance artistiche. “Dobbiamo riuscire a far passare un messaggio diverso – ha detto – non si deve parlare di occupazioni intese come sottrazione di una proprietà privata ma di liberazione di questi spazi che sono sottratti ai cittadini e lasciati a marcire inutilizzati per pura speculazione mentre mancano i luoghi di aggregazione”. E nella Torre Galfa, in questa decina di giorni, i giovani del Macao hanno dimostrato di avere idee innovative e di essere distanti da un vecchio modo di fare antagonismo.

Gli ex occupanti della Torre Galfa, inoltre, hanno ricevuto la solidarietà dei lavori del Teatro Valle di Roma: ”La questione adesso è: chi governa Milano? Il sindaco e i suoi consiglieri, oppure la finanza delle banche? Il Tetro Valle Occupato appoggia e sostiene l’indignazione, la resistenza, e la caparbietà dei cittadini milanesi ad affermare i propri diritti”: è quanto si legge in un comunicato firmato dai lavoratori del teatro capitolino. “L’occupazione della Torre Galfa – hanno scritto i lavoratori del Valle – è inoltre la denuncia contro le speculazioni edilizie che governano Milano. La proprietà dell’edificio di Salvatore Ligresti, un costruttore edile pluri-indagato e pluri-condannato, è di fatto illegittima mentre è lecita l’occupazione e la restituzione alla cittadinanza di un palazzo senza proprietà. L’amministrazione milanese – conclude la nota – deve permettere a questa moltitudine di persone di determinarsi e di inseguire il sogno di un’altra democrazia possibile”.

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