La parlamentare ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno dopo gli episodi di violenza: "La riorganizzazione del partito fascista è vietata dalla Costituzione"
“CasaPound Parma deve chiudere”. La senatrice del Partito Democratico Albertina Soliani, rimasta coinvolta nell’aggressione che un gruppo di militanti del movimento ha messo in atto nei giorni scorsi contro il comitato antifascista Montanara di via Carmignani a Parma, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, per riferire “sui recenti episodi di violenza verificatisi in diverse città italiane, e in particolare nella città di Parma, che hanno visto protagonista un gruppo di aderenti al movimento neofascista CasaPound”.
Insediatosi in un quartiere di “profonda tradizione democratica e antifascista”, come lo definisce la senatrice, col permesso dell’ex sindaco di Parma Pietro Vignali, concesso nel 2009 tra le proteste di residenti e commercianti. Che proprio nel giorno dell’inaugurazione della sua sede ha attaccato con cinghie e bottiglie chi si trovava davanti al Circolo Arci Minerva, dove appunto ha sede il Comitato Antifascista. “CasaPound, al termine di una loro manifestazione, essendosi sentiti provocati, si sono mossi in assetto squadristico con l’obiettivo di andare allo scontro con esponenti del Comitato antifascista che stavano sulla strada – ha detto in aula la senatrice – Ho vissuto la paura fisica e sociale della gente. Ho sentito l’incompatibilità di CasaPound con la storia, la vita, la civiltà antifascista e democratica di Parma”.
“La libertà di pensiero e di opinione è stata conquistata a caro prezzo da parte della Resistenza e dei partigiani, che CasaPound disconosce e offende – ha aggiunto la Soliani – E in giro sulla rete, su Facebook, sui siti c’è l’invito ad ammazzarmi, perché, appunto, si vede che posso essere un problema per gli aderenti al movimento. Il rispetto, per le persone innanzitutto, e per la verità della storia deve essere però alla base della democrazia, senza incertezze, perché l’Italia democratica continui a vivere”. Pertanto, ha concluso la senatrice “chiedo al ministro di riferire sull’accaduto e di tutelare Parma e la sua serenità in questi giorni in cui va al ballottaggio” ricordando che “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto Partito fascista”. Come recita la Costituzione italiana.
L’attacco, si erano giustificati i militanti di CasaPound subito dopo l’aggressione, sarebbe avvenuto solo a seguito di un “assalto a colpi di bottiglia contro l’auto di un militante, scatenato da militanti della sinistra estrema durante l’inaugurazione della sede del movimento appena ristrutturata a Parma. Hanno cercato ancora una volta di intimidirci con la violenza – aveva spiegato Pier Paolo Mora, responsabile provinciale di CasaPound Italia Parma a ilfattoquotidiano.it – mancato questo risultato hanno provato a girare mediaticamente la cosa contro di noi”.
Una giustificazione che la senatrice non ha raccolto, così come ha declinato momentaneamente l’invito a un incontro pubblico che Mora le avrebbe rivolto sulla rete per il 29 maggio, allo scopo di “confrontarsi con noi non solo su quanto accaduto a Parma il 12 maggio scorso ma anche sulle idee”.
“Io non ho ricevuto alcun invito – ha risposto la Soliani, raggiunta telefonicamente da ilfattoquotidiano.it – in ogni caso CasaPound deve capire che prima che si possa instaurare un qualsiasi tipo di dialogo si deve sgomberare il campo dalla violenza. Quel giorno ho visto una situazione intollerabile a Parma, ho visto delle persone finire all’ospedale ferite, ho visto una vera e propria spedizione punitiva. A me stanno a cuore tutti i giovani, ma prima di tutto i militanti di quel gruppo devono abbandonare queste azioni inaccettabili”.
La parlamentare aveva già presentato, nel dicembre 2009, un’interrogazione in cui chiedeva al ministro dell’Interno “informazioni e chiarimenti” circa l’attività svolta dall’associazione che, come si legge sul suo sito, intende sviluppare, in maniera organica, un progetto e una struttura politica che proietti nel futuro il patrimonio ideale e umano del Fascismo, e la volontà di riscrivere la Costituzione. “A tutt’oggi – sottolinea Soliani – non abbiamo ancora avuto una risposta dal governo”.
I “fascisti del terzo millennio”, ha evidenziato la parlamentare nel testo dell’interrogazione, “si rifanno esplicitamente al programma di San Sepolcro, elaborato da Mussolini nel marzo del 1919, con il quale furono fondati i Fasci di Combattimento e la Repubblica di Salò, e in questi anni si sono resi protagonisti di numerosi atti di violenza”.
“Il Blocco Studentesco, nato nell’estate 2006 a CasaPound, ha dato avvio allo scontro in piazza Navona dell’ottobre 2008, nell’ambito delle manifestazioni studentesche, e all’irruzione, pochi giorni dopo, alla Rai in via Teulada contro la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto – ha elencato la Soliani davanti ai colleghi parlamentari “inoltre CasaPound ha sede in diverse città e si è resa protagonista di intimidazioni, irruzioni, provocazioni, aggressioni, spedizioni punitive nonché di iniziative di propaganda contro i disabili, contro la società multirazziale, e di brindisi alla Shoa”. Ora, ha concluso la senatrice, “devono dimostrare a loro stessi e alla città che abbandoneranno questo approccio, anche se sarà difficile visto che si rifanno a un’ideologia che affonda le sue radici nella discriminazione, nell’odio e nella sopraffazione. Ma è un passo necessario”.