Bruxelles apre un fascicolo d'indagine sulla presunta variante al progetto originario che ridurrebbe il tragitto da 42 a 30 km. Per il gruppo di cittadini che si oppone alla costruzione, e che ha presentato l’esposto in Commissione Europea, il documento giace in un cassetto e non è stato mostrato e discusso con i comuni interessati. Per il vicepresidente della provincia di Bologna, Venturi, “il passantino non esiste”
Il nuovo progetto, il “passantino”, porterebbe il tracciato iniziale dai 41,4 chilometri a circa 30, partendo e concludendosi da due nuove città (San Lazzaro e Borgo Panigale) e interessando nuovi comuni. Ed è su questo nuovo documento che si sono riattivate le schermaglie tra Regione e Provincia da una parte e il Comitato di Cittadini proponenti un’alternativa al Passante dall’altra. Dato che proprio questi ultimi hanno fatto richiesta di “accesso agli atti” presentando un esposto a Bruxelles per far sapere alla Ue che la “variante” al Passante di cui si è sentito parlare sarebbe chiusa in cassetto e che i tutti i relativi cambiamenti di tracciato non sarebbero stati discussi in sede pubblica, come vuole la legge regionale 3 del 2010 sulla trasparenza e la partecipazione dei cittadini.
“La Comunità Europea aveva già correttamente bloccato il tentativo di affido diretto della realizzazione dell’opera a Società Autostrade che spacciava il tracciato di 40 km come potenziamento e non nuova opera”, spiega Gianni Galli portavoce del comitato, “sorte molto controversa sta avendo anche il cosiddetto “passante corto” bloccato non solo dai cittadini ma anche dai sindaci e pensato per eludere i tre no già incassati dal primo progetto”.
“Sia chiaro: noi del comitato non siamo pregiudizialmente contrari a un’opera infrastrutturale che riduca il congestionamento del traffico sulla quadrupla bretella autostrada/tangenziale bolognese tanto che fin dal 2004 abbiamo proposto un’alternativa fattibile e poco dispendiosa come impatto ambientale”, prosegue Galli, “intervenire sul tracciato dell’asse tangenziale attualmente esistente sfruttando le scarpate laterali a fianco dell’attuale infrastruttura, già di proprietà per il 90% di Autostrade, da cui si potrebbero ricavare due corsie per senso di marcia con rispettive corsie di emergenza”.
Ma il comitato proprio di fronte al “passantino” non si è fermato e ha rilanciato con un nuovo progetto in supporto a quello già presentato anni fa indicando la possibilità di un percorso a pochi chilometri dalla periferia, da Castenaso a Trebbo di Reno, e su tracciati già presenti solo da allargare e a cui aggiungere la costruzione di un paio di ponti: “facciamo un passo per volta, potenziamo le strade già esistenti, un passo indietro per Regione e Provincia non sono una sconfitta ma un ripensamento logico visto che i dati della Società Autostrade indicano che le stime di afflusso dei veicoli previsti nel 2003, e su cui si fondava l’urgenza e la dimensione del Passante Nord, si sono ampiamente ridimensionati”.
Dati che però non convincono il vicepresidente della Provincia, Giacomo Venturi, “stiamo parlando del terzo snodo più trafficato d’Italia e lo risolviamo con due ponti e due strade nuove? Dubito che possa bastare. Ad ogni modo non esiste nessun “passantino”. L’unico progetto è quello iniziale a cui la Ue ha dato il via libera nel luglio 2010. Siamo comunque consapevoli che lo studio fatto a suo tempo non potrà essere realizzabile in quanto tale e siamo quindi disponibili ad una discussione condivisa con cui razionalizzare e modificare il percorso. Basta che le proposte siano corrispondenti alla versione del Passante previsto nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale”.
“Il “passantino” esiste ed è stato discusso all’hotel Green Park di Quarto Inferiore il 3 marzo 2012 presenti i preoccupati sindaci di Argelato e Castenaso”, chiosa Galli, “Semmai qui non si vuole dire che l’unico futuro possibile per chi abita nella pianura bolognese proposto dal vicepresidente Venturi e dall’assessore regionale Alfredo Peri è quello di mangiare non più frutta e verdura raccolte nei campi ma soltanto asfalto e pietre. Questi amministratori pubblici sono proprio fuori dal mondo”.