Sei punti e mezzo percentuali in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno: sono negativi i numeri relativi al mercato dell’auto in Europa. Secondo i dati diffusi da Acea (l’associazione che riunisce i costruttori europei), ad aprile nei 27 Paesi Ue e in quelli Efta sono state immatricolate 1.058.348 vetture rispetto alle 1.132.172 di un anno fa. Quindi una flessione del 6,5% rispetto ad aprile 2011. A marzo, invece, la flessione del mercato era stata del 6,6%. Nei primi quattro mesi dell’anno, infine, sono state immatricolata 4.487.798 unità, in calo del 7,1% rispetto ai 4.829.116 dello stesso periodo del 2011.
I ‘NUMERI’ FORNITI DAL LINGOTTO
Tendenza negativa che si riflette anche sul mercato del Lingotto, le cui immatricolazioni ad aprile sono calate dell’11,3% rispetto a un anno fa; nei primi 4 mesi dell’anno, invece, il calo è stato del 17,9%. Sempre ad aprile, la quota di mercato del gruppo torinese è ‘scesa’ dal 7,5% dello stesso periodo di un anno fa al 7,1%, mentre nei primi 4 mesi dell’anno arretra al 6,5% rispetto al 7,4% di un anno fa.
Da Fiat Group Autromobiles, però, hanno commentato senza preoccupazione i numeri negativi forniti da Acea. E hanno messo ‘in campo’ i loro numeri. ”Dopo il prolungato fermo italiano dei servizi di trasporto delle autovetture a mezzo bisarche di marzo – è scritto nella nota del Lingotto – la situazione consegne sta tornando alla normalità. Oltre al mercato nazionale, dove il Gruppo incrementa in aprile la quota di 2,1% punti percentuali attestandosi al 31,4%, buoni risultati provengono anche da Regno Unito e dalla Spagna”. Scendendo nel particolare, “Panda e 500 sono costantemente le vetture più vendute del segmento A”, mentre rispetto a marzo 2012 il Gruppo ha immatricolato “75.500 vetture ottenendo una quota del 7,1%, in sensibile miglioramento rispetto al 5,4% registrato a marzo 2012”.
Dal Lingotto, inoltre, hanno anche sottolineato la forte crescita di Jeep (che incrementa le vendite del 31,9% nel mese e del 51,7% nel quadrimestre) e di Lancia/Chrysler (+8,1% in aprile e +1% nel progressivo annuo). “In particolare nel Regno Unito i volumi di vendita crescono del 4,8% e la quota è al 3,4% (0,1 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2011), mentre in Spagna la quota passa al 3,7% dal 3,35 di un anno fa” hanno fatto sapere da Torino, che poi ha annunciato che “in aprile il marchio Fiat ha immatricolato in Europa 54.500 vetture per una quota del 5,2%, in crescita di 1,3 punti percentuali nel confronto con marzo 2012. Nei primi quattro mesi dell’anno le registrazioni del brand sono quasi 209 mila e la quota è del 4,7%. Fiat ha aumentato la quota nel mese in Italia (21,8%, +1,4 punti percentuali), nel Regno Unito (2,6%, +0,4 punti percentuali e volumi in crescita del 22,5%) e in Spagna (2,6%, +0,6 punti percentuali)”.
“Nonostante il calo del mercato penalizzi soprattutto il segmento delle city car, dove Fiat è particolarmente forte, Panda e 500 – ha sottolineato la Fiat – si confermano ancora una volta le vetture più vendute del segmento A. Oltre 17 mila le Panda immatricolate in aprile per una quota del 17,8% del segmento. Alle sue spalle la 500, con 12.500 vendite e il 12,8% di quota. Bene anche Punto e Freemont, tra le top ten dei loro segmenti così come Qubo e Doblò lo sono tra i multispazio”. Le vendite di Lancia/Chrysler, invece, sono in crescita anche nel primo quadrimestre dell’anno, con 36.600 auto (+1% sull’anno scorso) ed una la quota dello 0,8%. “Il marchio – ha sottolineato il Lingotto – ottiene risultati di rilievo in tutte le principali nazioni europee. Oltre all’Italia (con una quota del 5,8%, in crescita rispetto all’anno scorso di 0,9 punti percentuali), Lancia/Chrysler in Germania aumenta i volumi dell’82,6%, in Francia del 120,5% , nel Regno Unito (dove lo scorso anno il brand era presente solo con Chrysler) addirittura del 6% e raggiunge lo 0,2% di quota”.
Bene anche in Spagna, dove è migliorata la quota di 0,1 punti percentuali, attestandosi allo 0,3%. Nel progressivo annuo sono 36 mila le Alfa Romeo vendute per una quota dello 0,8%. In Italia, dove il brand ha ottenuto una quota del 3,4%, la Giulietta è stata ad aprile la vettura più venduta tra le berline compatte, con oltre il 20% di quota. Secondo Fiat, infine, è da sottolineare la forte crescita di Jeep in Europa, che nel progressivo annuo ha immatricolato 9.800 unità, il 51,7% in più nel confronto con il primo quadrimestre del 2011 e la quota è allo 0,2%. “Risultati molto positivi in quasi tutti i mercati – hanno fatto sapere dal Lingotto – Citando solo i principali: oltre all’exploit di vendite ottenuto in Germania (dove il brand ha aumentato le vendite del 165,2%), Jeep è cresciuta dell’84,5% in Francia e del 7,6% in Spagna. Ammiraglia e modello di punta della Jeep è il Grand Cherokee: ad aprile le sue immatricolazioni sono aumentate del 482,4% rispetto allo stesso mese di un anno fa”. Ferrari e Maserati, marchi di lusso del Gruppo Fiat, hanno immatricolato complessivamente 434 vetture in aprile e 1.716 nel progressivo annuo.
LE ALTRE CASE AUTOMOBILISTICHE
Nella sola Unione europea le vendite di aprile sono scese del 6,9% a 1.017.912 unità. Tra i principali mercati, in progresso solo Germania (+2,9% a 274.066 unità) e Gran Bretagna (+3,3% a 142.322 unità), mentre Francia, Italia e Spagna scendono rispettivamente dell’1,9% (a 166.552), del 18% (a 129.663) e del 21,7% (a 56.250).
A livello di gruppi automobilistici europei, hanno riconfermato le prime due posizioni Volkswagen con una quota in Europa del 24,7%, in crescita rispetto al 24,4% di un anno fa (mentre le immatricolazioni sono scese del 5,2% a 261.571 unità), e Psa Peugeot Citroen, con una quota del 12,5% in progresso dall’11,7% di aprile 2011 (-02% le vendite a 132.466 unità). Al terzo posto, invece, è volato il gruppo Renault (che a marzo era quinto), pur segnando un ribasso sia nella quota di mercato (all’8,5% dal 9,3%) che nelle immatricolazioni (-15,1% a 89.724). Quarto si conferma Gm all’8,1% in Europa dall’8,5% di un anno fa. In calo anche le immatricolazioni (-11,1% a 85.493). Al quinto posto è scesa Ford, che a marzo era terza, con il 7,5%, dal precedente 7,6%. In calo anche le immatricolazioni (-11,3% a 75.462). Il gruppo Fiat tiene la sesta posizione di marzo con il 7,1% di quota (dal 7,5%) e volumi in calo dell’11,3% a 75.462 unità.
Il gruppo Bmw, sesto a marzo, ad aprile è scivolato al settimo posto (quota in crescita dal 5,9% al 6,5% e volumi in rialzo del 2,6%). Daimler si è confermato ottavo (quota dal 5% al 5,4% e +1,1% le vendite), così come Toyota è rimasto in nona postazione (la quota scende al 3,9% dal 4,2% e le vendite scivolano del 13,2%). Decima Nissan (2,8% la quota, dal 3,3%, e -19,5% le immatricolazioni).
Tra i singoli brand, Volkswagen si è confermata la ‘regina’ d’Europa, seguita da Ford e Peugeot. Quarta Renault e quinta Opel. Mentre tra i progressi migliori nelle vendite da sottolineare Jeep (+31,9%), Land Rober (+32,5%), Chevrolet (+21,3%) e Kia (+19,3%). Tra i ribassi, Mitsubishi (-38,7%), Lexus (-37,8%), Alfa Romeo (-31,3%), Seat (-22,3%).
UNRAE: “ITALIA RISCHIA MAGGIORE RESPONSABILITA’ PER CALO EUROPA”
”Se nei prossimi mesi Germania e Gran Bretagna riusciranno a confermare le loro performance di crescita e la Francia a stabilizzare il proprio mercato, l’Italia resterà la maggiore responsabile del rallentamento dell’Europa. Il peso della nostra recessione renderà questo risultato inevitabile”. E’ quanto sottolineato in una nota il direttore generale dell’Unrae Romano Valente. “Tuttavia – ha proseguito – il Governo italiano sembra aver compreso che l’auto in Italia ha bisogno oggi di un’attenzione diversa”. L’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia sottolinea che “15 Paesi su 29, ovvero il 68% delle vendite totali europee, performano in aprile meglio della media EU27 + EFTA. Tra questi, prevalentemente Paesi dell’Est, ci sono 2 dei grandi mercati europei, Germania e Regno Unito, con il segno più. Ma anche il -1,9% della Francia – secondo l’Unrae – può essere letto positivamente, considerato che il primo trimestre, penalizzato dall’effetto confronto, si era chiuso con un -21,6%”. L’Italia, invece, si attesta “definitivamente quarto mercato in Europa”, mentre “Spagna, Belgio e Olanda frenano pesantemente le capacità di crescita del Vecchio Continente. E si verifica un calo importante a doppia cifra per Portogallo e Grecia, specchio della loro difficile crisi economica”.