Cinema

Festa del Cinema a Bologna. Per 12 giorni le sale del centro fanno la guerra ai multiplex

Prima esperienza in Italia sulla falsariga di altre città europee. Quattordici le sale coinvolte: primo biglietto a prezzo pieno e in regalo due coupon da 3 euro validi dal giorno dopo. In più grandi classici gratuiti per le pomeridiane. Gli esercenti: “Questa la nostra riscossa: prepariamo la Notte Bianca del cinema per ottobre prossimo”

di Davide Turrini

Meglio tardi che mai. Dopo la moria di sale cinematografiche nel centro storico, ecco il colpo d’ala che da Bologna non t’aspetti. Cinema in Festa, dal 18 al 30 maggio 2012, diventa un’iniziativa unica a livello nazionale, sulla falsariga di diverse esperienze di città europee. Tant’è che da venerdì prossimo ogni volta che si acquisterà un biglietto a prezzo pieno in un cinema di Bologna verranno regalati due coupon da 3 euro che potranno essere utilizzati tra le quattordici sale del centro città dal giorno successivo, e che saranno validi come un biglietto normale.

Inoltre ogni pomeriggio, a rotazione nelle medesime sale, vedremo gratuitamente capolavori del cinema mondiale come Il Gattopardo, Lezioni di piano, La dolce vita, E.T, Tempi moderni, L’infernale Quinlan, Bastardi senza gloria (versione originale) e tanti altri.

I nomi dei cinema vanno elencati con cura visto che da qui parte la riscossa delle superstiti sale del centro (e non) contro i multiplex, che a Bologna sono soltanto due (The Space e Uci), ma che hanno provocato in nemmeno dodici anni di attività sconquassi non da poco: Capitol, Circuito Cinema (Odeon, Rialto, Roma d’Essai, Europa), Arlecchino, Bristol, Chaplin, Fossolo, Jolly, Medica Palace, Nosadella, Smeraldo e la sala della Cineteca, il Lumiere.

“Dopo il calo del 22% del primo trimestre 2012, aprile ha avuto un segno ampiamente positivo con un più 32% di spettatori”, spiega Alessandro Morandi Berselli, proprietario del Capitol, “vogliamo quindi con questa Festa rilanciare l’esclusività delle nostre sale che non hanno nulla da invidiare ai multiplex: la maggior parte di noi ha le proiezioni digitalizzate, molti servizi sono informatizzati e nel caso di persone anziane che ne hanno bisogno il nostro personale le accompagna a sedere”.

“Vogliamo che questa Festa sia il primo appuntamento di una serie di occasioni in cui il cinema nelle sale del centro città torna ad essere protagonista”, prosegue Morandi, “stiamo pensando a una Notte Bianca del cinema da tenersi tra settembre e ottobre prossimi, con la riedizione degli spettacoli della mezzanotte e delle due. E ricordiamoci che tutto questo avviene solo perché tra noi esercenti è nata una sinergia: in questo momento di crisi economica lo scontro non conviene più”.

Un ritorno ad un sistema collettivo, segno che il neoliberismo con la sua concorrenza senza regole ha fatto più male che bene, almeno nel settore della visione dei film: “In Europa una Festa come questa è normale. L’investimento nella “formazione” dello spettatore è un dato di fatto”, aggiunge il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli, “in Italia poi al male del download gratuito si è associato il grande male di fine secolo: la distruzione della produzione cinematografica a favore del prodotto televisivo”.

Bologna tenta di resistere al peggio, poco prima che anche le rimanenti storiche sale soccombano ai multiplex della prima periferia: “L’idea è quella di organizzare anche una Festa del Cinema regionale, ma ammetto che la situazione di Bologna è unica”, spiega il segretario Agis Emilia Romagna, Claudio Reginelli, “a Parma, ad esempio, i danni sono pressoché irreparabili: le sale del centro città sono state totalmente svuotate dai multiplex e ne sono rimaste soltanto due”.

La guerra ai multiplex è ufficialmente aperta, in attesa che anche la digitalizzazione di tutte la sale cinematografiche regionali, ovvero l’ultimo tassello dell’ennesimo cambiamento imposto dalle grandi multinazionali che governano in modo dispotico produzione e distribuzione della settima arte, arrivi a conclusione: “Le amministrazioni regionali di Piemonte, Lombardia e Toscana stanno già provvedendo a sovvenzionare la trasformazione delle sale sul territorio agevolandole fiscalmente ed economicamente entro il primo gennaio 2014, data ultima che le grandi major hanno imposto”, spiega ancora Morandi, “noi abbiamo richiesto alla Regione Emilia Romagna più volte un incontro su questo, ma non abbiamo ancora ottenuto risposta”.

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