Si è conclusa oggi la missione annuale in Italia del Fondo monetario internazionale e il giudizio dell’organismo economico è positivo, pur non mancando le raccomandazioni. “L’Italia sta costruendo un modello per tutta l’Europa, ora però bisogna rilanciare la crescita”, ha spiegato il funzionario per l’Europa Reza Moghdam, presentando al ministero dell’Economia il rapporto del Fondo. Moghdam ha detto che la prossima riforma auspicata da Washington è quella del lavoro: “Roma è a buon punto e ha fatto notevoli progressi negli ultimi sei mesi, ma bisogna procedere rapidamente nell’approvazione della riforma del mercato del lavoro per creare nuovi posti”. Il giudizio sui “tecnici” è positivo: “Sono ormai sei mesi che il governo è in carica, non è un compito facile. L’esecutivo ha introdotto politiche che hanno creato un livello di stabilità veramente notevole in un contesto che era quello dell’anno scorso. Sono state ambiziose e sono stati fatti dei progressi a livello di riforme strutturali”.Secondo l’Fmi c’è anche da lavorare sul piano fiscale: “Il taglio delle tasse ridurrà l’evasione fiscale. Più sono elevate le aliquote più aumenta l’evasione, c’è bisogno di un riequilibrio”.
Sul Pil però il Fmi conferma la sua stima di una flessione per il 2012 pari all’1,9 per cento. Mentre sulla situazione economica del paese: “In uno scenario in cui il livello dello spread dovesse salire ulteriormente e l’attività economica si dovesse indebolire i rischi per la congiuntura italiana sono orientati al ribasso. Le rinnovate tensioni finanziarie potrebbero spingere al rialzo i rendimenti dei titoli di stato, restringere il credito bancario e indebolire l’attività economica”.
Sul futuro però per il direttore del dipartimento europeo “c’è ancora spazio per migliorare le prospettive di crescita dell’economia italiana. Le riforme già avviate devono essere portate a termine per far sì che l’economia cresca ancora di più”. Sopratutto è sul bilancio dello Stato che bisogna concentrare gli sforzi: “Bene il consolidamento di bilancio portato avanti dal governo per sostenere la crescita. Qualora l’Italia riuscisse nel suo piano avrà l’avanzo più elevato nell’area euro. Questa è una riforma necessaria e sarà un successo notevole”. Le banche italiane “dovranno portare avanti i programmi di ulteriori capitalizzazioni” per garantire il credito, mentre sul bel paese gravano gli alti costi energetici, come sottolineano dal Fondo: “I prezzi energetici sono più elevati in Italia che nel resto dell’Europa”.
Riassumendo, quindi, gli esperti del Fmi si sono concentrati in particolare su tre aree: le riforme strutturali, sul consolidamento fiscale “più amico della crescita” e il settore bancario: ”Il livello di prodotto potrebbe essere il 6 per cento in più con delle riforme strutturali. Di buono c’è che queste riforme verranno presto attuate, prima tra tutte la riforma del mercato del lavoro. Il sistema bancario italiano continua a beneficiare di molte caratteristiche positive, ma presenta anche alcuni punti critici. Gli istituti di credito devono continuare a rafforzare il proprio capitale”.