Ho visto questa foto oggi.
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Prima ho sperato fosse un fotomontaggio, poi che fosse una foto tratta da una trasmissione televisiva e buttata là su facebook. Alla fine ho dovuto accettare che si trattasse proprio della pagina del mese di maggio del calendario ufficiale della Polizia di Stato.
Porta a Porta e i plastici di Bruno Vespa. In un calendario della Polizia di Stato.
Quest’anno, per dare un volto alla professionalità e all’impegno degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, si sono scelti attori, showgirls e presentatori televisivi, come se i veri visi delle persone che, tra le altre cose, sono i responsabili della scorta non soltanto di Emilio Fede o di Filippo Facci ma anche di alcuni dei giudici e dei giornalisti antimafia più a rischio del Paese, non fossero sufficienti.
E per aggiungere insulto a lesioni gravi, eccoli lì, due poliziotti e una poliziotta della scientifica ad aiutare Bruno Vespa nella costruzione e/o comprensione del suo prezioso modellino della casa di Cogne o di Garlasco o di chissà quale altra abitazione abbia fatto eccitare la più famosa voce dei potenti di turno, primo su tutti il caro Berlusconi.
Guardando quella foto scandalosa mi è venuta in mente l’immagine che descrive sempre Salvatore Borsellino nei suoi incontri in giro per l’Italia, cioè delle decine e decine di persone, tra poliziotti e carabinieri, che, il 24 maggio 1992, il giorno dopo la strage di Capaci, si misero in fila davanti alla porta di Paolo Borsellino, pronti ad offrirsi volontari per fare la scorta al giudice che, sapevano tutti, sarebbe stato il prossimo ad essere fatto saltare in aria.
Forse l’immagine di quei ragazzi, in fila per sacrificarsi per lo Stato, sarebbe stata più adatta e significativa -e meno mortificante- nel calendario ufficiale della Polizia di Stato, a maggior ragione nel mese di maggio 2012.
Federica Fabbretti