Come nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso la sua vicinanza a Equitalia. “Ho voluto questo incontro – ha detto il primo ministro in visita alla sede centrale dell’Agenzia delle Entrate – per portare il sostegno incondizionato del governo e mio personale a fronte dei numerosi atti di intimidazione ed aggressione che in questi ultimi tempi si sono ripetuti con frequenza e che vanno condannati con grande fermezza”. Monti ha voluto sottolineare l’impegno contro l’illegalità: “Nel clima difficile che sta attraversando il nostro paese, dovuto ad una grave crisi economica, troppo facilmente siete diventati oggetto di polemiche strumentali e a volte vittime di atti violenti. Questo non è accettabile”. Per il primo ministro “bisogna porre molta attenzione alle parole che si utilizzano nei confronti dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia e dei loro funzionari, attribuendogli responsabilità che esulano dai loro compiti. Le parole sono pietre, scriveva Carlo Levi“.
Dall’incontro potrebbero arrivare un paio di novità per i contribuenti sotto pressione fiscale; è allo studio un innalzamento del tetto per iscrivere l’ipoteca sulla casa a 20.000 euro dagli originari 8 mila. E novità potrebbero arrivare anche sul fronte dell’aggio fiscale (cioè del costo che il cittadino paga all’agente della riscossione, ndr) e delle rateizzazioni. Sono allo studio anche nuove norme per codificare i fallimenti individuali, quelli delle persone fisiche, e potrebbero nascere strutture ad hoc per occuparsi dei casi dei singoli contribuenti.
“Quello che stiamo cercando di costruire insieme è un nuovo rapporto tra il cittadino e il fisco dove il fisco deve diventare sempre più efficace e sempre meno intrusivo. Un’operazione che ci vede tutti impegnati, ad ogni livello, a rendere le tasse accettabili, nell’ottica di un contributo che il cittadino dà per il bene comune, per la collettività”. Per raggiungere questo scopo ha detto Monti “servono azioni mirate anche di carattere pedagogico: ad esempio con le scuole dove è importante insegnare che non si è furbi se non si pagano le imposte ma queste sono necessarie per il bene comune. Per questo servirà tempo. Ma è un percorso che abbiamo iniziato e sul quale non possiamo e non vogliamo tornare indietro. Il successo di questo modello, di un fisco equo, più semplice e meno persecutorio dipende dal vostro e dal nostro lavoro. Per questo vi invito a non demordere ma andare avanti consapevoli dell’importanza del lavoro che svolgete ogni giorno”.
“Se tutti pagassimo il dovuto tutti pagheremmo meno e avremmo servizi pubblici migliori. Il governo – ha osservato il premier- ha posto il rispetto delle regole e delle istituzioni e la lotta all’illegalità come questione prioritaria. Per riacquistare fiducia nel futuro dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni che caratterizzano uno stato di diritto e, tra queste, voglio menzionare l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Il vostro è un compito difficile – ha detto Monti rivolgendosi ai dirigenti presenti all’incontro durato una trentina di minuti – che non gode abitualmente di grande popolarità, dato che a nessuno piace pagare le tasse, ma che svolgete con senso di responsabilità e imparzialità. La fase di crisi economica rende il vostro lavoro ancor più difficile e delicato. Sappiamo bene quanto siano acuti i sacrifici che oggi vengono richiesti ai cittadini, ma sappiamo anche che, senza uno sforzo collettivo a cui tutti devono partecipare in base alle proprie possibilità, metteremmo a rischio – ha concluso il premier – la nostra economia e la base stessa della convivenza civile”.
Monti ha poi affermato come la lotta all’evasione fiscale ha costituito un punto cardine del programma del governo, ricordando le norme introdotte con il Salva Italia, l’istituzione della task force sul fisco e i nuovi provvedimenti per dare più incisività all’operato delle Agenzie Fiscali e alla delega fiscale. “Tutto questo – ha riferito – tenendo sempre ben presente il concetto di equità e di proporzionalità. La lotta all’evasione fiscale non tocca chi già paga le tasse, ma è rivolta contro chi non la ha mai pagate. L’obiettivo deve essere di colpire le aree dove c’è un fenomeno diffuso di evasione fiscale. Voi non fate altro che applicare la legge: pagare le tasse è un dovere. Poi possiamo e dobbiamo discutere – ha osservato – su come ridurre la pressione fiscale, cercando di colpire le categorie meno facilmente rintracciabili. Il governo si è impegnato e si sta impegnando anche per rendere sempre più trasparente, chiaro, quindi non arbitrario il rapporto con il fisco. Per questo abbiamo voluto creare un filo diretto tra il cittadino e l’Agenzia delle Entrate attraverso l’invio telematico dei corrispettivi e del conto corrente dedicato all’attività lavorativa. L’obiettivo – ha riferito Monti – è quello di favorire la trasparenza e di promuovere la comunicazione della base imponibile con la possibilità di beneficiare di diverse semplificazioni amministrative quali accelerazione dei rimborsi, compensazione di crediti iva e riduzione dei termini per l’accertamento fiscale ai contribuenti. Quindi un fisco più prevedibile, efficace e più semplice”.
Il Presidente del Consiglio, dopo aver ricordato che nel 2011 sono stati recuperati 12,7 miliardi di euro dalla lotta all’evasione fiscale, ha poi posto l’accento delle misure adottate per aiutare i cittadini e le fasce produttive del Paese. “La prima riguarda proprio la possibilità di rateizzare il debito contratto con il fisco. Da marzo Equitalia ha innalzato da 5mila a 20mila euro la soglia d’importo per ottenere automaticamente la rateizzazione. L’obiettivo è proprio quello di riuscire a favorire chi è in difficoltà consentendogli di poter pagare il dovuto al fisco, anche prorogando di ulteriori 72 rate il piano di dilazione già concesso. Allo stesso tempo – ha proseguito Monti – sono stati messi a disposizione oltre 2 miliardi di euro per i rimborsi dei crediti Iva a favore delle imprese, degli artigiani e dei professionisti. Un provvedimento che è a beneficio di oltre 11mila imprese e che speriamo si possa presto collegare anche il tema urgente e necessario dei rimborsi della Pubblica Amministrazione”. E proprio riguardo all’Iva “è possibile ipotizzare un rinvio dell’aumento probabilmente per tre mesi, fino alla fine dell’anno” secondo il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania che precisa che si tratta di un’ipotesi che dovrà essere verificata sulla base dei conti da fare nell’ambito della spending rewiew.
Sull’appoggio ai dipendenti di Equitalia interviene anche Susanna Camusso:”Abbiamo detto senza nessuna incertezza che innanzitutto i lavoratori di Equitalia e dell’Agenzia delle entrate fanno il loro lavoro e come tali vanno rispettati, non offesi – dice il segretario generale della Cgil – Vanno difesi perché fanno esattamente il loro lavoro. Così come credo che non ci debba essere nessun cedimento rispetto al fatto che la lotta all’evasione fiscale è un compito primario dello Stato e io credo anche di tutti i cittadini italiani. Poi se ci sono, e può darsi che ci siano, delle leggi che determinano un comportamento non positivo si chieda la modifica di quelle leggi. Non prendiamocela con i lavoratori“.
“Confesercenti condivide la solidarietà portata dal Governo a Equitalia. Minacce ed attentati non fanno parte nel modo più assoluto degli strumenti democratici e tendono a creare divisioni sociali e spazi politici funzionali solo a chi mesta nel torbido. Questo, però, – si legge in una nota – non può frenare quella critica di merito che è il sale della democrazia e che raccoglie un diffuso malessere legato a norme ed a comportamenti penalizzanti che contribuiscono talvolta ad accentuare le difficoltà e a favorire la chiusura di molte imprese. Ci aspettiamo ora che il Presidente del Consiglio ed il Parlamento modifichino le norme ingiustamente oppressive che gravano su imprese e famiglie, peraltro già sottoposte a una pressione fiscale che colloca il nostro Paese ai vertici europei”.