Cultura

“Black Out”, un cast di under 18 per un film sulla violenza sessuale di gruppo

Concluse le riprese, attualmente si stanno definendo gli accordi per la distribuzione. Ma tutto dipenderà dal coinvolgimento del pubblico sul web: tanti più click al trailer tanto più concreta la possibilità di portare la pellicola - basata su una storia vera - nelle sale

di Eugenia Romanelli

Basta un click su moviesgeyser.com per prendere una posizione e portare questo film nelle sale italiane. Un click per sensibilizzare e fare aprire gli occhi su un tema drammatico che purtroppo riguarda e coinvolge moltissime donne. Ma anche uomini, dato che sono proprio loro, spesso, gli attori di stupri e violenze.

Si chiama “Black Out”, ed è un lungometraggio indipendente realizzato da un gruppo di giovanissimi autori ed interpreti (fra i 16 e i 17 anni) che lascia senza fiato. Già, perché sono direttamente loro le voci (reali) che raccontano la storia (reale) di uno stupro di gruppo, forse “per esorcizzarne la tragica fine e guardare ad un futuro possibile”, come dice Lorenza Somogyi, dalla promozione.

Concluse le riprese, attualmente si stanno definendo gli accordi per la distribuzione: “Tutto dipenderà – spiega Somogyi – dal coinvolgimento del pubblico su web. Infatti la distribuzione si baserà sul numero di click al trailer”. Importante quindi il sostegno che, in concreto, darà luce a questo progetto traghettandolo in quante più sale italiane.

Basato su una storia vera, “Black Out” nasce dalle energie di “Sole e Luna Production”, una casa di produzione giovane e indipendente, e di “Movie’s Geyser Onlus”, un’associazione culturale da anni impegnata nella realizzazione di prodotti audiovisivi e nel supporto a realtà giovanili disagiate. Sul filo del racconto di un episodio di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 16 anni, dei silenzi e del disagio che ne nasce e della ribellione coraggiosa di un gruppo di amici della vittima, il film affronta una ferita sempre più attuale di cui troppo poco si parla, risaltandone le radici culturali e antropologiche. Ma soprattutto gettando un faro su una possibile via d’uscita. Tra gli autori della sceneggiatura, anche un gruppo di ragazzi (coinvolti da “Movie’s Geyser Onlus”) che con talento si confrontano con il progetto triennale sull’audiovisivo e sulla formazione ai mestieri del cinema. Sapiente la regia di Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato (il complesso montaggio è della stessa Lorenzato) che, con costanza, coraggio e creatività, ha condotto questo gruppo di ragazzi esordienti lungo un copione difficile e doloroso.

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