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Sicilia, Lombardo si dimetterà a luglio. “Per fare chiarezza”, elezioni in ottobre

Il governatore, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio, parla della sua vicenda giudiziaria come di un "travisamento. Se Dio vuole non mancherò a nessuna udienza. Questa vicenda mi coinvolge e mi interessa seguirla da vicino”. E non andrà alla commemorazione della strage di Capaci

E’ ufficiale Raffaele Lombardo, presidente della regione Siciliana si dimetterà in estate: il 28 luglio. Il che porterà i tre milioni di siciliani alle urne il 28 e il 29 ottobre. Nelle ultime settimane il leader di Mpa Lombardo, sotto inchiesta, aveva più volte ripetuto che si sarebbe dimesso prima della decisione del giudice per l’udienza preliminare di Catania sul rinvio a giudizio suo e di suo fratello per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato, e aveva manifestato l’intenzione di indire elezioni regionali anticipate per ottobre.

Finora, però, il presidente siciliano non aveva mai indicato una data precisa. Oggi pomeriggio, in una conferenza stampa convocata con poco anticipo, ha reso nota la sua decisione e la data del voto. Una mossa che giunge poche ore dopo un intervento del senatore del Pd Giuseppe Lumia e del capogruppo all’Ars, Antonello Cracolici, suoi principali sostenitori all’interno del partito, che lo hanno sollecitato a farsi subito da parte a accelerare il ritorno della Sicilia alle urne. “Ho preferito il voto a fine ottobre perché in questo modo aumenta il margine di tempo con il voto nazionale. Si parla di elezioni politiche a marzo. Annuncio le mie dimissioni per fare chiarezza – ha aggiunto Lombardo -. Ho concordato le date con gli alleati, per la verità già da un mese e mezzo. Abbiamo concordato che è opportuno che in Sicilia si voti disgiuntamente rispetto al voto di Roma, e che ciò accada con un ampio margine. Sono convinto che nonostante la crisi nazionale a Roma si voterà per la prossima primavera e, visto che sono convinto che le elezioni fanno fatte in periodi diversi, da qui la mia scelta di fissare la data di ottobre”.

Autosospendersi, com’era stato proposto da qualcuno, per Lombardo “sarebbe stata una ipocrisia, mi avreste accusato comunque – ha detto ironicamente ai giornalisti –  di impartire ordini a distanza agli assessori. La mia scelta di comunicare oggi le date è tata una operazione chiarezza. E sulle dimissioni vorrei chiarire che mi dimetterò ma non ci potrà essere vuoto di potere. Chi si dimette rimane comunque presidente fino al voto”. Lombardo spiega che, nonostante tutto, ha “ricevuto l’invito della Prefettura a partecipare alle iniziative per la strage di Capaci. Ma non andrò da nessuna parte. L’ho scritto anche al Capo dello Stato spiegandone le ragioni”. E della sua vicenda giudiziaria Lombardo, che ha sempre negato ogni addebito, dice che “il termine giusto per spiegarla è travisamento. Se Dio vuole –  continua Lombardo conversando con i giornalisti a Palazzo d’Orleans – non mancherò a nessuna udienza. Questa vicenda mi coinvolge e mi interessa seguirla da vicino”.