Politica

“Se mi dai il bilancio, ti do le politiche sociali”: il caso in provincia di Torino

Proposte di accordi pre-elettorali scoperte dai carabinieri nei panni di finti collaboratori di un candidato sindaco. Un comune di mille abitanti esce da un doppio commissariamento straordinario con una campagna elettorale carica di veleni

Lombriasco è un piccolo comune della provincia di Torino: poco più di mille abitanti, uno storico istituto salesiano, alcuni esercizi commerciali, qualche terreno agricolo. All’apparenza un comune di pianura in cui trascorrere le giornate lontani dal caos cittadino del capoluogo piemontese, eppure negli ultimi anni è stato al centro di una curiosa bagarre amministrativa. Le liste in corsa per il ruolo di primo cittadino nelle ultime amministrative sono state quattro: Giuseppe Sorasio (con l’ex-sindaco dimissionario Renata Fasolo), Anna Maria Ottaviano, Marco Andreoli e Raffaele De Santis, outsider in tutti i pronostici.

“A poche settimane dalle elezioni – spiega De Santis – sono stato avvicinato nel mio negozio dalla candidata Ottaviano: mi ha detto che era inutile continuare a farci la guerra e che era meglio fare subito patti chiari. Mi ha proposto un accordo pre-elettorale in cui, nel caso avesse vinto lei, mi avrebbe affidato le deleghe alla famiglia; in cambio, se avessi vinto io, avrei dovuto darle l’assessorato al bilancio”. Per cercare di fare chiarezza, nell’incontro successivo, De Santis si è fatto accompagnare da due carabinieri in borghese che si sono presentati come suoi collaboratori. Anche in questo caso il copione è stato lo stesso e per avvalorare l’accordo è stato proposto un foglio, già firmato nella precedente amministrazione ma non protocollato, con cui venivano stabiliti alcuni accordi tra maggioranza e minoranza.

A questo punto l’inevitabile: i carabinieri hanno esibito il tesserino di riconoscimento e hanno condotto la candidata Ottaviano in caserma per alcuni accertamenti. Le forze dell’ordine, allo stato dei fatti, non hanno rilevato nulla di illecito ma Raffaele De Santis ha comunque sporto denuncia per intimidazione. Una situazione, quella di Lombriasco, già colpita da un passato travagliato. Le elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009 hanno decretato la vittoria di Agostino Guglielmetti con 432 voti rispetto alle 277 preferenze ricevute dalla candidata Ottaviano. A pochi mesi dall’insediamento, il 3 dicembre dello stesso anno, il primo cittadino presenta le sue dimissioni “per motivi di salute”. Nessun ripensamento, nessun incarico affidato alla vice-sindaco Fasolo, la decisione è stata irrevocabile.

A partire dal nuovo anno il comune di Lombriasco ha così subìto il primo commissariamento straordinario con l’intervento di Roberto Dosio rimasto in carica fino alle elezioni del 28 e 29 marzo 2010. In corsa in questa seconda tornata le liste sono state tre: Renata Fasolo (ex-vice sindaco), Anna Maria Ottaviano e Sergio Ferrero già sindaco per due mandati consecutivi a Lombriasco. Le urne decisero in quell’occasione la nomina alla carica di sindaco della prima candidata che, poco più di un anno dopo, il 29 giugno 2011, ha presentato le sue dimissioni al Consiglio. Lombriasco è stato quindi nuovamente Commissariato con Francesca Stallone sino alle ultime elezioni amministrative. Le urne hanno infine decretato vincitore Marco Andreoli, candidato dalla lunga carriera negli organi di polizia, sottolineando come, probabilmente, i cittadini abbiano davvero intenzione di voltare pagina lasciando da parte questo tipo di politica fatta di accordi, insinuazioni e complotti.

LA PRECISAZIONE DI ANNAMARIA OTTAVIANO

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Anna Maria Ottaviano. “Sono serena, non ho nulla da nascondere. Il comune di Lombriasco dopo due commissariamenti ha bisogno di stabilità e continuità: per questo motivo ho incontrato il candidato De Santis prima delle urne, così come ho contattato tutti gli altri. Non ho mai accennato ad accordi sottobanco: parlando del più e del meno è uscita la mia preferenza per la gestione dei bilanci e quella di De Santis per le politiche sociali ma tutto quello che ne è conseguito, è stato un grosso equivoco. Io stessa ho voluto consegnare quel foglio ai carabinieri, proprio per sottolineare la mia buona fede”.