Fucile in mano ha fatto irruzione nella sede dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia (Bergamo). Dove per mezza giornata ha tenuto sotto sequestro uno dei dipendenti. Ora Luigi Martinelli andrà a processo e potrà contare su un avvocato gratis: a metterglielo a disposizione è il Codacons, che ha annunciato la sua offerta all’indomani dei fatti. Ma sulla decisione di quella che è una delle associazioni di consumatori più popolari scoppia la polemica. Il primo a rimanerci male è stato proprio Carmine Mormandi, l’ultimo ostaggio a essere liberato la sera del 3 maggio: “Sono meravigliato e un po’ deluso – dice -. Non mi so spiegare questa scelta”.
Mormandi sostiene di avere sempre avuto molta stima del Codacons, “ma così si screditano. E’ una cosa che stona proprio. Dovrebbero aiutare i cittadini che hanno bisogno, non Martinelli, che non è un disperato. E ha figli e fratelli”. Un tempo titolare di una piccola impresa di pulizia, Martinelli dovrà ora rispondere di sequestro di persona, minaccia aggravata, esplosione di colpi in luogo pubblico e detenzione e porto abusivo di armi. Due settimane fa si è presentato negli uffici dell’Agenzia delle Entrate con un fucile, due pistole, un coltello e un centinaio di proiettile nello zaino. A scatenare il tutto, secondo le verifiche degli inquirenti, un debito con il fisco di 2.400 euro. E non di 44mila come aveva annunciato il senatore leghista Roberto Calderoli subito dopo aver fatto visita a Martinelli in carcere, che lo aveva anche ripetuto al suo avvocato Stefano Paganelli.
Allo stupore di Mormandi si aggiunge anche quello del legale, che fino a qualche giorno fa aveva il mandato per difendere Martinelli: “Da cittadino – dice – non capisco che cosa c’entri un’associazione che si occupa di tutela dei consumatori con una vicenda del genere, in cui c’è stato un sequestro di persona con uso di armi”. Secondo Paganelli qualcuno ha voluto mettere il timbro su un caso di rilievo nazionale, “ma non dimentichiamo che c’è una persona dietro alle sbarre e forse gli farebbe meglio avere meno pubblicità”.
Alle critiche risponde il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “La difesa legale offerta a Martinelli è un gesto simbolico – dice – per dare un segnale sullo stato di difficoltà in cui versano migliaia di piccoli imprenditori, vessati dai debiti e dalle richieste di Equitalia”. Rienzi non giustifica l’atto di Martinelli, ma lo considera un gesto folle dimostrazione della “incapacità di intendere e di volere che si è manifestata in una persona debole e onesta, la quale ha visto messa a rischio la propria vita e dignità, in un momento di forte disagio per una crisi che morde”.
Se Mormandi e gli altri ostaggi si costituiranno parte civile nel procedimento penale, dovranno così fare valere le proprie ragioni contro quelle sostenute da Giuliano Leuzzi, l’avvocato messo a disposizione dall’associazione dei consumatori. In questo Rienzi non vede nulla di strano: “Se Mormandi vorrà, forniremo un legale pure a lui. Ognuno dei due avvocati farà il suo lavoro nel miglior modo possibile”. Il Codacons, insomma, reputa corretto avere offerto assistenza legale gratuita a Martinelli. Una decisione che Gianmario Mocera, presidente lombardo di Federconsumatori, un’altra associazione a difesa dei consumatori, liquida come “eccessiva e strumentale”.