Una replica de “La prova del cuoco” e un film indiano di quasi quattro ore. Poi Red Ronnie che al Tg1 collega il sisma in Emilia alla profezia dei Maya secondo cui la fine del mondo avverrà nel 2012. La Rai, ovvero il servizio pubblico, non informa gli italiani in tempo reale dell’attentato di ieri alla scuola di Brindisi e del terremoto che ha colpito le province di Modena, Bologna e Ferrara. E preferisce evitare stravolgimenti nella programmazione nonostante la gravità dei fatti di cronaca.
Nessuna variazione di palinsesto ieri mattina a seguito dello scoppio dei tre ordigni che hanno causato la morte di Melissa Bassi, la studentessa di 16 anni morta a seguito dell’esplosione all’istituto Francesca Morvillo Falcone a Mesagne. A quell’ora, infatti, andava in onda su RaiUno una replica della trasmissione di ricette e fornelli condotta da Antonella Clerici. Una decisione che ha provocato anche la reazione del Cdr del Tg1 che in una nota ha scritto: “Mentre a Brindisi si consumava la cronaca di un orrore che respingiamo con sdegno, nelle ore centrali della mattinata su Raiuno andava in onda una replica della Prova del cuoco. Un colpo d’occhio sconcertante il paragone con altre reti”. Una scelta editoriale che non trova giustificazione, “perché la redazione del Tg1 fin dalla mattina aveva coperto l’avvenimento drammatico con professionalità e completezza. E avrebbe potuto continuare a farlo”.
Nonostante la rilevanza di quanto accaduto, prosegue la nota, “nell’arco della giornata ci sono state concesse solo due brevi edizioni straordinarie, mentre nel pomeriggio proseguiva la normale programmazione di Raiuno con un talk show”. Poi il Cdr del Tg1 che “chiede alla Rai e alla direzione se ci considera ancora la testata ammiraglia”. I cronisti della testata sono infatti convinti di “poter fornire un valore aggiunto all’informazione della Rai” e ricordano “che soprattutto nei momenti drammatici i giornalisti sono pronti a mobilitarsi per offrire ai cittadini l’informazione dovuta”. E anziché ricevere risposte positive dall’azienda riguardo a “un piano di rilancio che possa restituire credibilità e ascolti alla nostra testata”, ricevono “proposte di tagli e mortificazioni mentre vertici scaduti condannano la testata alla paralisi. È ora di dire basta”.
O meglio, sarebbe ora di “dire basta” perché la mancanza di informazione del servizio pubblico va in onda anche la notte scorsa, quando alle 4.04 si verifica il sisma in Emilia. A quell’ora, infatti, RaiUno trasmetteva “La sposa dell’imperatore”, film indiano in stile Bollywood della durata di 213 minuti, in programmazione dall’1 e 35 fino alle 5 del mattino. Che non è stato interrotto. Alla mattina, però, il Tg1 decide di telefonare a Red Ronnie (contattato anche da SkyTg24) per avere una testimonianza sul posto. Il presentatore emiliano infatti é residente a Pieve di Cento in provincia di Bologna, “a 10 chilometri dall’epicentro”, come scrive sul suo account Twitter.
“Noi eravamo quasi rassicurati dopo il terremoto all’Aquila perché dicevano che noi in pianura padana non correvamo questi rischi”, attacca Ronnie. Poi, dopo avere ricordato i tweet scambiati con Fiorello, Saturnino e Paolo Belli parla della connessioni tra il sisma e le teorie secondo cui il mondo finirebbe a dicembre 2012. “Sono arrivati i tweet anche in Sudamerica”, dice, dove sono “molto preoccupati perché sono legati alle profezie dei Maya”. Infatti, prosegue, “mi hanno anche mandato un articolo fatto due giorni fa dove prevedevano un terremoto il giorno 20” visti gli “allineamenti delle Pleiadi“, anche se ci tiene a puntualizzare di non essere “un esperto”. Insomma “in Sudamerica vedevo che seguivano il terremoto italiano su twitter con una preoccupazione incredibile”. In più aggiunge di avere “dialogato con una ragazza in Honduras che dice che hanno un vulcano per cui sono molto preoccupati e credono in una connessione con questo terremoto”. Barbara Capponi dallo studio del Tg1 aspetta la fine dell’intervento poi lo saluta: “Ringraziamo Red Ronnie per questa sua toccante testimonianza. Sono i luoghi della sua vita e della sua storia”.
Per il direttore generale Lorenza Lei, però, la Rai “si conferma costante riferimento per il Paese nelle sue diverse espressioni e realtà locali e fa da collante tra cittadini e istituzioni, rappresentandole con equilibrio e competenza”. Lo ha detto stamattina, a margine della celebrazione eucaristica a Roma, presieduta dal presidente della Cei Angelo Bagnasco, dove ha aggiunto che il servizio è garantito ai cittadini “anche in momenti tragici e dolorosi, come ieri per la tragedia di Brindisi, per la quale l’orrore e lo sdegno vanno espressi incondizionatamente, e come questa mattina all’alba in Emilia per le devastazioni umane e produttive provocate dal terremoto”. Non solo: per il dg, “il servizio pubblico con senso di responsabilità dimostrerà di sapersi distinguere da altri operatori e avrà un suo compiuto segno distintivo editoriale, di linguaggio e di stile”. Eppure il palinsesto ha dimostrato altro.