E questo contro ogni pronostico. Già, perché Pierotti – già sindaco della cittadina lagunare ed ex assessore provinciale – aveva attorno a sé una larghissima colazione che andava dal Pd alla civica Futura Comacchio fino all’Udc-Terzo Polo. Ciononostante l’uomo da battere è andato appena oltre il 30% (34% al primo turno).
Già allo spoglio dei primi seggi si intuiva la portata della cavalcata vincente di Fabbri. Dopo 4 sezioni scrutinate su 22 il grillino era al 75%. Un rapporto di tre voti a uno rispetto allo sfidante. Al momento in cui scriviamo sono state scrutinate 10549 schede su 11311 (93.26 %). Il risultato ha il sapore dell’impresa: 69.20% per il giovane che solo a febbraio era stato scelto dai 5 Stelle locali per correre per il municipio.
Al primo turno Marco “Cichino” Fabbri, 29 anni, dipendente comunale a Mesola, al termine di una campagna autofinanziata che è costata 1200 euro, aveva ottenuto 2.489 preferenze, il 22,28% del totale. La sua lista collegata a Beppe Grillo ne aveva inanellate 1.980 (20,41%), sufficienti a farne il primo “partito” di Comacchio. Pierotti aveva incassato 4.075 voti (36,48%) superando i 3901 ottenuti dalla sua coalizione.