“Atos è parte integrante delle Paralimpiadi, è un top sponsor delle Paralimpiadi di London 2012 e siamo molto onorati che lo sia” ha detto Sir Phillip Craven, il presidente del Comitato Paralimpico Britannico alla presentazione della Paralimpic World Cup: una manifestazione cui partecipano 200 atleti da 30 paesi e che è l’ultimo grande torneo prima dei XIV Giochi Paralimpici estivi che cominceranno a Londra il 29 agosto 2012. Peccato che, nello stesso momento, nelle strade stesse montando la protesta dei diversamente abili e delle varie associazioni che, contrari al fatto che fosse proprio un’azienda come Atos a sponsorizzare i giochi, sono arrivati a minacciare il boicottaggio delle Paralimpiadi.
Perché Atos – una compagnia francese che sul suo sito italiano si presenta come “una società internazionale di servizi IT, con ricavi pro forma per il 2010 pari a 8,6 miliardi di euro (…) offre servizi transazionali hi-tech, di consulenza, di system integration e managed services” – in Inghilterra è il terrore delle persone diversamente abili. Almeno dal 2008, da quando il ministero del Lavoro britannico versa ogni anno 100 milioni di sterline alla Atos per condurre attraverso i computer i test per stabilire se persone diversamente abili e con problemi di salute siano titolati a ricevere il sussidio statale.
“Non siamo robot, e i computer di Atos impiegano 15 minuti per decidere delle nostre vite” dice un manifestante in carrozzina. Perché in quel terribile quarto d’ora Atos decide, con modalità tutte sue, se la persona è davvero impossibilitata a lavorare o meno e, se ritiene che non lo sia, lo comunica al dipartimento della Social Security che sospende i ‘benefits’, ovvero il sussidio sociale. Peccato che il Citizens Advice Bureau (CAB) già da anni abbia segnalato come siano stati considerati abili e arruolabili persone con uno stadio avanzato di Parkinson o sclerosi multipla, o addirittura in lista d’attesa per operazioni chirurgiche a cuore aperto. Per non parlare delle malattie mentali che, secondo i test di Atos, sono inesistenti nella maggior parte dei casi testati.
Il CAB porta ad esempio la storia di un tecnico 50enne cui di recente è stato inserito un triplo bypass per problemi di cuore e cui è stato diagnosticato un cancro incurabile allo stomaco e al fegato. Durante il test condotto da Atos ha risposto che sì, era in grado di camminare visto che doveva farlo ogni giorno come terapia di convalescenza e che sì, era in grado di sollevare le mani al di sopra della sua testa. In base a ciò è stato considerato abile al lavoro e non gli sono stati rinnovati i benefits.
O la storia di Larry Newman, ancora più tragica e assurda. Nel marzo del 2010 Larry, che per un problema degenerativo ai polmoni che gli aveva fatto perdere diversi chili era impossibilitato a tornare al lavoro nel laboratorio di vernici per legno in cui aveva passato la vita, si presentò al test. Aveva bisogno di 15 punti per essere considerato impossibilitato a lavorare e bisognoso del sussidio. Lo staff medico di Atos gliene assegnò zero, considerandolo totalmente sano. Larry fece appena in tempo a presentare ricorso prima di morire, tre mesi dopo quella visita. “Non l’hanno nemmeno toccato né misurato la pressione – racconta la vedova – Se solo lo avessero fatto spogliare avrebbero visto le cicatrici sui polmoni. Invece niente, lo hanno guardato e gli hanno detto che era abile al lavoro“.
A breve il governo aprirà un nuovo bando per gli appalti sui test per stabilire se il richiedente ha diritto al sussidio, lo scopo è di diminuire del 20 per cento la spesa sui benefits concessi alle persone disabili. Il governo ha messo a disposizione delle aziende appaltatrici private una cifra variabile tra i 300 milioni e il miliardo di sterline per i prossimi 4 anni, a partire dal 2013. E Atos è di nuovo in prima linea nel bando. Sperando di far fruttare la mega sponsorizzazione da 100 milioni che ha firmato con il Comitato Paralimpico Britannico (IPC) e che ne fanno uno degli sponsor principali delle prossime Paralimpiadi.
“I giochi paralimpici sono la più grande manifestazione per mostrare al mondo cosa riescano a fare le persone diversamente abili – ha detto il presidente del IPC nella sua strenua difesa di Atos – Quindi minacciare il boicottaggio solo perché ci sono dei problemi tra Atos e il dipartimento del lavoro è alquanto bizzarro”. Ci sono dei problemi, già. La risposta è arrivata a stretto giro di posta da Tom Greatrex, deputato laburista: “E’ di un’ironia veramente crudele che lo sponsor della manifestazione sia proprio la compagnia che ha causato così tanti problemi alle persone diversamente abili. Con migliaia di persone hanno sofferto per colpa di Atos e delle sue decisioni sbagliate”.