Stop alle protesi mammarie per le minorenni da oggi l’intervento di mastoplastica additiva per legge sarà prerogativa dei soli adulti. Il disegno di legge presentato nel 2010 dall’allora ministro della Salute Ferruccio Fazio che istituisce il registro nazionale, i registri regionali degli impianti protesici mammari e introduce il divieto di intervento di plastica al seno ai minori è stato provato all’unanimità dalla commissione Affari sociali della Camera dopo essere stato approvato in Senato. Una volta pubblicato sulla Gazzetta ufficiale quindi entrerà in vigore.
Gli interventi chirurgici potranno quindi essere portati avanti solo da medici specializzati in medicina plastica-estetica-ricostruttiva o a coloro che hanno già sviluppato ampia esperienza sul campo. Resta aperta la porta della chirurgia estetica per quei pazienti under 18 in caso di indicazione medica di “gravi malformazioni congenite”. Il personale sanitario che contravverrà al divieto sarà sanzionato con una multa fino a 20mila euro e tre mesi di sospensione dall’attività professionale.
Giuseppe Palumbo, presidente della commissione spiega: “Siamo molto contenti, quando si parla di provvedimenti che riguardano la salute e la sicurezza dei cittadini dovrebbe esserci sempre accordo fra le forze politiche”. Alla fine del 2011, sulla scia dello scandalo delle protesi francesi difettose Pip, il Senato aveva ripreso l’esame, approvando il testo con l’inasprimento delle pene da 5mila agli attuali 20mila euro. Le protesi francesi erano riempite con silicone industriale e non sanitario ad alto rischio di rottura ed erano state impiantate a circa 4mila pazienti italiane.
Ora il ministero della Salute avrà sei mesi di tempo per emanare il decreto che stabilirà tempi e modi per la raccolta dei dati nel registro nazionale, che sarà tenuto dalla direzione generale farmaci e dispositivi medici del ministero. Sempre al ministero spetterà ogni anno il compito di fare una relazione al Parlamento sui dati raccolti dai registri, che dovranno contenere anche le indicazioni sui tipi di protesi e di riempimenti, oltre alla durata degli impianti. Nei registri, di cui ogni Regione dovrà dotarsi, andranno indicati “tipologia e durata degli impianti, con informazioni dettagliate circa il materiale di riempimento utilizzato ed etichettatura del prodotto, gli effetti collaterali ad essi connessi nonchè l’incidenza dei tumori mammari e delle malattie autoimmuni”.
In Italia negli ultimi anni questi tipi di intervento hanno conosciuto un incremento: almeno 80-100 mila casi ogni anno, e circa 5mila, il 5 per cento, sono minorenni. In ogni caso la grande maggioranza degli interventi, il 60 per cento, sono praticati su donne tra i 18 e i 35 anni e il 40 per cento su donne fino a 65 anni.