Il tanto atteso debutto del sito blu a Wall Street si sta trasformando in un incubo, con il titolo che perde il 9% e molti milioni di dollari che vanno rapidamente in fumo. Ma secondo Lou Kerner, analista e fondatore del Social Internet Fund, le sue potenzialità di mercato di restano invariate. “Non credo – spiega – che abbiano fatto qualcosa di sbagliato. Quello che emerge davvero è invece la difficoltà di stabilire un prezzo per le Ipo”. A pesare, secondo i commenti della stampa, la revisione al ribasso delle stime sui ricavi del social network da parte di Morgan Stanley, Goldman Sachs e JPMorgan, le banche che hanno curato il collocamento. “E stata una tempesta perfetta – aggiunge Kerner, che più che sulle banche si concentra sugli imprevedibili umori degli investitori – Prima della collocazione c’erano così tanti ordini che il Nasdaq non riusciva a gestire e le grandi concessionarie di pubblicità puntavano Su Facebook. Poi Morgan Stanley ha abbassato le proprie previsioni… Ci sono state troppe situazioni contemporanee e questo ha influito negativamente sulla Ipo”. L’analista, comunque, resta ottimista e prevede che tra sei o dodici mesi questo clamore dei primi giorni sarà ricordato solo come un rumore di fondo
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