Ettore Gotti Tedeschi è stato sfiduciato dal consiglio di sovrintendenza dell’Istituto per le opere di religione, cioè lo Ior, la “banca” del Vaticano che presiedeva dal 2009. Le motivazioni della sfiducia votata all’unanimità sono: “Per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio” come si legge nella nota diffusa dal Vaticano. L’attuale presidente vicario è Ronaldo Hermann Schmitz che ricopriva il ruolo di vice presidente dell’istituto. Interpellato dall’Ansa Gotti Tedeschi, non ha voluto rilasciare alcun commento: “Preferisco non dire nulla – ha detto raggiunto telefonicamente – altrimenti dovrei dire solo brutte parole. Abbiate pazienza”. Gotti Tedeschi non ha voluto nemmeno confermare personalmente la notizia del suo passo indietro.
La notizia è stata data nel corso del consiglio di sovrintendenza della banca vaticana. Ufficialmente Tedeschi presenterà le dimissioni domani alla commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior composta dal presidente Tarcisio Bertone (segretario di Stato vaticano) e dai cardinali Attilio Nicora (presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria), Jean-Louis Tauran (presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e presidente della Commissione per le Relazioni Religiose con i Musulmani), Telesphore Placidus Toppo (arcivescovo di Ranchi) e Odilo Pedro Scherer (arcivescovo di San Paolo del Brasile).
A quanto si apprende l’ormai ex presidente si è dimesso in polemica sull’applicazione della legge sulla trasparenza finanziaria e sulla conduzione degli affari dell’ente, gestiti in prima battuta dal direttore generale Paolo Cipriani. I problemi nell’Oltretevere, sono iniziati a gennaio 2012, quando è stata varata una legge che ha messo in discussione la precedente riforma delle finanze vaticane. A fine 2010, infatti, era stata varata con un motu proprio (cioè una disposizione) di Benedetto XVI una completa revisione delle procedure relative alle transazioni finanziarie – anche a seguito dell’indagine della magistratura di Roma su alcuni trasferimenti, e che avevano portato al sequestro di 23 milioni (poi dissequestrati) e l’ iscrizione nel registro degli indagati di Cipriani e Tedeschi.
Il Consiglio di sovrintendenza dello Ior comunica: “Adesso si guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente Presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati”.