Mentre il ministro del Lavoro Fornero auspica che la riforma dell’articolo 18 si estenda anche alla pubblica amministrazione, il presidente del Consiglio Mario Monti parla di lavoro e dei cambiamenti voluti dal governo al Forum nazionale dei giovani: “Ci tengo a dirvi che le minori certezze non significano necessariamente minori opportunità – spiega il capo del governo – e avere un sogno in tasca è il più bello e forte degli incentivi. Il governo è consapevole che i giovani tra tutte le categorie è quella che ha più subito la crisi economica. E’ venuta meno la prospettiva del lavoro a tempo indeterminato, è aumentata la confusione, le incertezze sul futuro e la paura di non farcela”. E, ammette Monti, “le criticità del mercato del lavoro in Italia si concentrano su di voi”. “Siate pronti a rischiare, mettervi in gioco – ha proseguito il presidente – E’ importante essere disponibili ad affrontare più lavori, vivete i cambiamenti come un’occasione di arricchimento della vostra personalità e non come una punizione”.
I problemi per i giovani, certo, sono nati oggi anche per colpa anche di ciò che non è stato fatto dalla politica. Non solo in Italia: “Se l’Europa avesse cominciato prima con i vincoli necessari per l’attuazione dell’euro la condizione di ognuno di voi sarebbe migliore” ha ricordato. E ha accennato alle risorse per l’occupazione giovanile: “Otto miliardi di euro potenzialmente per la lotta alla disoccupazione” e “460mila giovani potrebbero beneficiare della riallocazione dei fondi, solo in Italia, più di 128mila ragazzi, molti al Sud”.
Nella crisi economica mondiale, ha affermato Monti al forum, “i dati non sono confortanti e i numeri evocano scenari catastrofici con giovani senza lavoro, 2 milioni che rinunciano a coltivare l’ambizione del lavoro, cui si aggiunge chi lo cerca senza trovarlo e chi si scoraggia e lascia l’Italia”. Per contro “l’Europa non è solo quella che fa calare dall’alto come una mannaia dei vincoli, che sono però nell’interesse del Paese e delle generazioni future”. “Le cose possono e devono essere spinte – prosegue- e l’Italia ha ritrovato la credibilità per ciò che i cittadini, le forze politiche ed il governo hanno fatto in questi mesi per contribuire efficacemente a ridefinire le politiche Ue. Per noi è veramente cominciata la fase di partecipazione pro quota al cresci Europa”.
“La riforma del mercato del lavoro favorisce una distribuzione più equa delle risorse, estendendo le garanzie a tutti. Vi renderà liberi di scegliere il lavoro che volete. L’obiettivo è spostare la tutela del singolo posto a quella della singola persona”. ”E’ quasi normale che tutte le parti sociali abbiano trovato non ottimale la riforma del lavoro. Abbiamo seguito obiettivi di flex security seguendo le indicazioni di organismi, come l’Ocse e l’Fmi, che non hanno a cuore interessi di categoria ma interessi generali”. Monti confida che la riforma del lavoro sia molto importante per sbloccare le possibilità di occupazione per i giovani così come lo è la riforma del mercato del lavoro”. “La riforma del lavoro ha lo scopo di distribuire meglio le tutele – prosegue Monti – e sono convinto che l’operazione di maggior crescita seppure con i corsetti stretti attorno alla vita dell’Italia ma anche in Europa seppur meno stretti, sia la ricetta migliore per combattere la disoccupazione giovanile”.
D’altronde “le critiche sono normali perché coloro a cui imponiamo certe scelte sono coloro che soffrono perchè in passato si è preferito fare cose più gradite all’opinione pubblica e voi giovani pagate il costo maggiore”. Per il governo, ha ammesso il presidente del Consiglio, “ci sono momenti mai di scoraggiamento ma di riflessione di fronte a critiche e attacchi giusti nella vita democratica. In questi momenti io e i miei colleghi troviamo conforto, durante giornate pesantissime, nella convinzione che è normale che ci siano critiche per i provvedimenti ed è normale perchè coloro a cui imponiamo le scelte sono coloro che soffrono perché in passato si è preferito fare cose più gradite all’opinione pubblica”.
Il presidente Monti ha tuttavia rassicurato i giovani: “Non siete soli – ha affermato – Il governo, qualsiasi, non solo quello attuale, ha il dovere morale e giuridico di sostenere le vostre aspirazioni. Siete una delle nostre priorità, l’ho detto il 17 novembre, il giorno dopo il 16, ovvero quando vi ho consultati” prima della formazione del governo. “Molto di quello che abbiamo fatto finora è riassumibile in una sola parola, il merito. La riforma del merito, che presto sarà discussa in Cdm e vedrete che riusciremo a riformarlo, vuole affiancare il merito alla carriera e alla formazione dei giovani”.