E’ stata la scossa di terremoto più forte dopo quella devastante del 20 maggio. Ieri sera alle 23.41 la terra ha ricominciato a tremare, secondo i dati diffusi dalla Protezione civile, con magnitudo di 4.3 Richter, profondità di 5 chilometri con epicentro a Finale Emilia. La scossa è stata avvertita chiaramente anche a Modena e Bologna. Una seconda scossa di magnitudo 3.2 si è invece fatta sentire intorno all’1. Nessun ferito, a parte una ragazza colta da un attacco di panico, ma nei campi di accoglienza, dopo una giornata piuttosto tranquilla e priva di significative scosse di assestamento è tornata l’apprensione.
Crollata la torre dell’orologio. Danni ulteriori, invece, agli edifici storici di Finale Emilia. La forte scossa avvenuta attorno alla mezzanotte ha provocato il crollo di un altro pezzo della torre Marchesana del castello, che già ieri aveva visto crollare un pezzo di tetto. Le nuove scosse rallentano però i tempi di bonifica del centro storico e impongono nuovi controlli. Si allungano i tempi di rientro per gli sfollati nelle case agibili.
Sfollati che hanno oramai raggiunto le seimila unità e che non riescono a diminuire sensibilmente dal momento che i controlli di agibilità soltanto di ieri oggi dovranno ricominciare da capo. Del resto era stato chiaro il capo della protezione civile, Franco Gabrielli: “Finché non si esaurirà lo sciame sismico difficilmente potremmo far rientrare tutti gli sfollati”. Solo ieri i vigili del fuoco avevano effettuato circa 2.159 sopralluoghi in altrettanti immobili che sono risultati agibili nel 98% dei casi.
500 milioni di danni. Giorno dopo giorno il conto dei danni aumenta sempre di più. Per Confindustria i danni alle imprese ammonterebbero attorno ai 500 milioni di euro. Più “modesta” la stima di Coldiretti per i danni subito dall’agricoltura: 200 milioni. “Nessuno ha la bacchetta magica, ma occorre andare avanti senza fermarsi”, ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, che ieri ha tenuto una lunga relazione sull’emergenza nell’aula dell’Assemblea legislativa regionale insieme all’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo. Per venerdì 25 maggio è stato convocato un Tavolo con le forze economiche e sociali delle province colpite, banche comprese, per coordinare le informazioni sui danni e avanzare un pacchetto di richieste al Governo.
Arrivati i primi dieci milioni di euro del governo. I primi dieci milioni dei 50 stanziati ieri dal governo Monti se ne andranno subito in soccorsi, assistenza e messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti. Occorrerà poi subito mettere in sicurezza le scuole per prepararle al nuovo anno scolastico, recuperare i centri storici in macerie e riavviare l’economia. Per questo da un lato i fondi stanziati sembrano una cifra alquanto esigua; dall’altro la richiesta degli enti locali si fa ancora più decisa con la richiesta di sostegno al credito agevolato, ammortizzatori ordinari e una deroga al Patto di stabilità.
A San Felice il ministro Ornaghi. Arriverà alle 11 a San Felice sul Panaro, per poi proseguire a Finale Emilia, il ministro dei beni culturali Ornaghi per un sopralluogo sulle zone terremotate e per prendere visione della situazione dei danni riportati dal patrimonio artistico e culturale dell’area terremotata.