Non solo Radiohead e Patti Smith. Questo il messaggio alla presentazione di Bè 2012, il cartellone culturale estivo del Comune di Bologna, nell’anno orribile dei tagli finanziari del governo ai comuni. In prima fila sindaco Virginio Merola e assessore alla cultura Alberto Ronchi per presentare un programma esteso sui tre mesi (giugno-luglio-agosto) con decine di eventi musicali, teatrali e cinematografici pronti ad impegnare, a costi non proibitivi, le calde serate dei bolognesi.
Così al concerto dei Radiohead in piazza Maggiore (3 luglio, già sold out, ma qualche ticket poi si trova ancora) e a quello di Patti Smith and her band (15 luglio al Parco della Zucca nel giardino della memoria di Ustica, 10 euro) vanno messi in conto almeno tre luoghi per la musica all’aperto: Bolognetti Rocks, BOtanique 3.0 e il ritorno in grande stile di Piazza Verdi. Musica rock e i suoi derivati con alcuni grandi nomi come Anna Calvi, Il Parto delle Nuvole Pesanti (20 giugno), A Toys Orchestra, Nada e i Massimo Volume (16 luglio). Appendice jazz alla Montagnola dove il 12 giugno suonerà il quartetto di Scott Hamilton, e musica classica al San Giacomo festival nell’oratorio di Santa Cecilia.
Poi spazio al cinema in Piazza Maggiore con il Cinema ritrovato (23-30 giugno), Cinema sotto le stelle (dal 4 luglio, post Radiohead) e Biografilm Festival ai giardini del Cavaticcio (8-18 giugno). E ancora tanto, tantissimo, teatro con il festival perAspera (dal 14 al 23 giugno), la rassegna dei Teatri della Memoria (sempre al parco della Zucca), La scena dell’incontro (6-22 luglio), gli spettacoli alla cupola Dom del Pilastro e a settembre il TRENO Fringe Festival nel quartiere Barca.
“Vogliamo ridare a Bologna il suo ruolo di centralità culturale nazionale”, afferma Ronchi, “e soprattutto questa è la prima estate di eventi organizzata dalla nostra amministrazione. Torniamo alla normalità con un accordo tra comune, cittadini e operatori: la musica dal vivo finisce alle 23.30 e quella diffusa verrà sensibilmente abbassata”. Allora basta seguire il ritorno della pecora nel logo, idea del fu assessore Angelo Guglielmi, che per una volta s’infila un salvagente, a dire il vero graficamente un po’ sgonfio, e affronta le turbolenze dei tagli alla cultura con l’intervento robusto, nonostante i tagli del 40-50% previsti in generale nel settore cultura dal 2013 per le fondazioni bancarie, dei partner Carisbo e Unipol: “Il Comune ha messo 155mila euro, Carisbo 80mila, Unipol 20mila, più gli sponsor minori, per un totale di quattro volte il contributo pubblico”.
Un arzigogolo economico tutto da interpretare anche perché le polemiche per il programma che a parte le due punte di diamante risulta “tutto da scoprire”, partono proprio dagli sponsor minori. Il concerto del gruppo reggae Alborosie (14 luglio) risulta interamente finanziato dalla produzione dell’evento e dal pub Zammù (diverse decine di migliaia di euro) che offre la sua versione estiva gestendo il Parco di villa Angeletti con concerti musicali (Reunion Raiz & Almamegretta – 16 giugno; 99 posse – 22 giugno).
Insomma il contributo dei privati pare oramai più che determinante, anche se provoca un corto circuito di senso di difficile comprensione per il pubblico. Così se il sindaco Merola parla di “esempi di sussidiarietà nel settore culturale”, poi si corregge e cita l’articolo 118 della Costituzione (“Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”) che non vuole dire per nulla esternalizzazione dei servizi culturali: “Se Ronchi è l’assessore rock, allora io sono un sindaco combat rock (il quinto album dei Clash, nd.r.) perché faccio in modo che con la sussidiarietà non si tagli nella cultura a Bologna”.
Infine la protesta durante la conferenza stampa del comico Paolo Maria Veronica da diverse estati impegnato con il compagno Roberto Malandrino nello spettacolo Visitors, allo scoperta di luoghi inesplorati di Bologna: “L’anno scorso siamo stati sold out tutte le sere e quest’anno ripetiamo l’esperimento. Allora capisco che il Comune non abbia un euro e non ce li dia, ma nemmeno citarci o mostrare una foto del nostro spettacolo durante la presentazione, come del resto hanno fatto l’anno scorso, lo trovo un gesto di grande maleducazione. Da politici di sinistra un po’ di umiltà e riconoscenza sarebbero gradite”.
L’intero programma è su: http://www.bolognaestate.it/