L’Italia ha rischiato di fare la fine della Grecia, ma è stata salvata dal presidente della Repubblica che ha detto “non voglio nuove elezioni e vediamo se è possibile avere un governo con la partecipazione di tutti'”. Lo ha spiegato il premier Mario Monti in una lunga intervista a Piazza Pulita su La7. La decisione di Giorgio Napolitano “e quella molto responsabile dei partiti sono stati un passo importante per evitare all’Italia il destino greco”. Monti ha rievocato le ultime fasi del governo di Silvio Berlusconi, dimessosi nel novembre dell’anno scorso proprio per le pressioni del presidente della Repubblica, per aprire la via al professore e ai suoi tecnici.
Berlusconi “in parte aveva ragione” a dire che l’impennata dello spread non dipendeva solo da lui, ma dal contesto europeo. “Ma nei conti – ha affermato il premier – l’Italia era disallineata rispetto agli altri Paesi, tanto che per dare impulso alla sua credibilità dovette, o volle, accettare la dettagliata lettera della Bce”. Il momento “di maggiore umiliazione, immagino io, per l’Italia è stato al G20 di Cannes“, ha proseguito, “quando c’erano pressioni sull’allora governo italiano per sottomettersi alla tutela del Fondo monetario internzionale”.
La Grecia, secondo Monti, è arrivata al punto di massima crisi per problemi che anche l’Italia ha avuto e, in parte, ha ancora”, ma “in misura minore”. E cioè “un sistema politico che vendeva illusioni ai cittadini, una società civile basata sull’evasione fiscale, dei piccoli e dei grandi, ma ovviamente soprattutto dei grandi”. Ad Atene c’era “la mancanza di concorrenza, il nepotismo nel grande e nel piccolo, la mancanza di meritocrazia, la corruzione piccola e grande e la falsificazione dei conti pubblici”. Tutto “molto peggio dell’Italia”.
Il presidente del consiglio ha affermato di ritenere plausibile il salvataggio della Grecia: “L’esito positivo, per la Grecia ma anche per tutti, è il più’ probabile”. Poi ha espresso timori sull‘Iva al 23 per cento“, e ha manifestato “la speranza” di evitare l’aumento di due punti dell’imposta sugli acquisti. Infine, Monti ha promesso di estendere la trasparenza per legge “per tutti i titolari di responsabilità pubbliche di un certo livello nel Paese”.