L'imprenditore edile calabrese ha sempre denunciato elementi di spicco della 'ndrangheta. Per questo si era pensato a un sequestro. Il sito però da la notizia del suo rientro. Sentendo la moglie aveva detto: "Non mi piace quel che sta accadendo, c'è un vuoto"
“Pino è tornato, finalmente! Ci teniamo a dare la notizia così da tranquillizzare tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno chiesto notizie in questi due terribili giorni. Ringraziamo tutti coloro che sono stati vicini a Pino ed alla sua famiglia, e rimandiamo alla giornata di domani il comunicato stampa attraverso il quale Pino spiegherà l’accaduto”. Firmato: “Gli Amici di Pino Masciari”. Così, il sito dell’associazione dà la notizia del ritorno a casa dell’imprenditore minacciato dalla ‘ndrangheta che, lasciato senza scorta, era scomparso nel nulla.
E’ almeno la terza volta che Pino Masciari viene lasciato senza gli agenti. Di lui non si avevano notizie dalle 8 di ieri mattina. L’ex imprenditore edile calabrese è diventato noto, suo malgrado, perché ha dovuto abbandonare la sua attività e la sua terra per aver denunciato alle autorità competenti esponenti di spicco della ‘ndrangheta e anche alcuni politici collusi con l’associazione malavitosa, una vicenda sulla quale ha scritto anche un libro, “Organizzare il coraggio”.
Masciari aveva dato notizie di sé ieri mattina quando, chiamando la moglie disperato, aveva detto: “Marisa non mi piace quel che sta accadendo, c’è un vuoto. La scorta mi ha girato le spalle e se ne è andata”. Dopo il cellulare è diventato non più raggiungibile.
Nel 2008 la scorta era già stata revocata a Masciari e ripristinata solo dopo uno sciopero della fame di alcuni suoi sostenitori, mentre nel 2010 era accaduto che Pino Masciari era rimasto senza tutela perché gli agenti erano stati temporaneamente destinati ad altre funzioni. La moglie ha chiesto aiuto: “Chi ha dato l’ordine alla scorta di non proteggere più mio marito?”
Nei primi due episodi il forte rischio di essere colpito da qualche esponente delle ‘ndrine era mitigato dal suo trovarsi nel nord del Paese. Ora, invece, l’imprenditore aveva scelto di tornare in Calabria.
Dalla procura distrettuale di Catanzaro nessuno, però, avrebbe ricevuto comunicazioni. Il procuratore Vincenzo Lombardo ha detto di aver sentito la notizia alla radio e che comunque, Masciari, dal 2010, non è più nel programma speciale di protezione.
Pino Masciari si era diretto nei giorni scorsi da Bologna (dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria), verso la Calabria. Le persone a lui vicine temono che questa scomparsa, causata dall’allontanamento della scorta, possa essere stata una ritorsione per le parole espresse da lui 36 ore prima, a Corigliano Calabro, dove era ospite di una scuola. Nel constatare l’assenza delle autorità (tanto civili che religiose) Masciari non aveva trattenuto rabbia e delusione: “Dove sono le istituzioni? Le cosiddette ‘autorità’ hanno sempre da fare quando si parla davvero di legalità?”. Poi si era diretto a Cosenza sempre sotto sorveglianza. Nella città calabrese aveva preso parte ad alcune manifestazioni. Poi la scomparsa. Nel blog a lui dedicato spunta anche l’ipotesi che Masciari sentendosi abbandonato sia fuggito, di nascosto per tornare nella località segreta dove vive.
Rosaria Pisaniello sua grande amica e responsabile del Sindacato imprese appalti lavori pubblici (Sialp) del Mezzogiorno, tormentata dalla mancanza di notizie su Masciari aveva dichiarato: “Mi auguro di sentirlo al più presto, averlo abbandonato al sud è gravissimo. Certo, Pino aveva avuto qualche piccolo dissapore con gli agenti nell’ultimo anno, loro sono sotto-organico e lui spesso si sentiva troppo esposto. Ma ora pensiamo al futuro. Il 30 giugno Pino riceverà la prima cittadinanza onoraria di una città del Mezzogiorno, San Bartolomeo in Galdo (in provincia di Benevento) e grazie alla rete anti racket saremo in grado di annunciare il suo ritorno nell’imprenditoria. Grazie alla Farc Masciari farà di nuovo l’imprenditore edile, il suo lavoro che da troppi anni non ha potuto svolgere”.