Alba del 25 Maggio. Un pescatore incrocia un corpo galleggiante a poche miglia da Lampedusa e avvisa la capitaneria. Si tratta di un cadavere che successivamente al recupero risulterà essere di un uomo. Le condizioni del corpo sono orribili. Secondo l’ispezione cadaverica potrebbe essere stato in mare dai venti ai trenta giorni. Africano, ultraquarantenne, probabilmente un migrante che non ha avuto l’opportunità di concludere quello che ormai è stato ribattezzato il viaggio della speranza. Il Mar Mediterraneo lo ha custodito per circa un mese prima di restituirlo e quando lo ha fatto ha trovato la burocrazia impreparata. La salma è infatti rimasta qualche ora sotto il sole, in un sacco bianco, sulla banchina del molo militare, prima che Prefettura e Comune di Lampedusa trovassero una intesa sulla sepoltura. I Vigili del Fuoco e gli operatori della LampedusAccoglienza hanno poi provveduto alla rimozione e al trasporto nella camera mortuaria del cimitero di Lampedusa dove dovrebbe essere sepolto. Anch’egli senza nome, senza data di nascita e di decesso, come tanti altri di Mauro Seminara
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