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Il giardino segreto di Michelle

Michelle Obama è una donna piena di risorse. Tra le sue doti c’è l’orticultura urbana. Giunta alla Casa Bianca decise di coltivare un pò di verdura. In seguito fece un pranzo consumando il raccolto con alcun bambini, mostrando loro le gioie dell’orticultura e del cibo sano.

L’azione di Michelle, a mio modesto avviso, nasconde una verità intrigante. Per comprendere Michelle facciamo quattro passi nella storia. Nell’epoca in cui la Francia poteva vantare un re con la testa sulle spalle viveva un uomo di nome Parmantier. Il re francese voleva introdurre nuove coltivazioni tra la popolazione per ridurre il pericolo di carestie. Parmantier propose la patata, di recente sbarcata in Europa dalle americhe. Per farla adottare dal popolo si fece una piccola operazione di marketing. Si decise di coltivare patate a Parigi, nel Campo di Marte. Venne diffusa la voce che si stava coltivando un prezioso alimento per il Re. L’umana avidità fece il resto. Intraprendenti ladruncoli iniziarono a rubare patate e a coltivarsele per procurarsi quel cibo regale. L’interesse verso la patata andò crescendo e all’epoca della Rivoluzione Francese era ormai divenuta un cibo popolare.

Pare che Michelle abbia preso in prestito l’idea per suggerire agli americani qualcosa. Il cibo è una commodity e la popolazione mondiale aumenta. La Cina, e non solo, fa allegramente shopping di terre coltivabili in AfricaSoros si interessa, insieme ad altri colleghi, di investimenti agricoli. Forse qualcosa sta cambiando. Esistono svariati progetti nel mondo, più o meno promossi da enti governativi, che mirano a sviluppare l’orticultura urbana.

Questi progetti sono fondati su un piccolo segreto che spesso si trascura. 7 miliardi di umani sono tante bocche da sfamare quindi la gestione agricola sarà il business del futuro. Un futuro alimentare bipolare. Da una lato abbiamo grandi multinazionali che hanno ridefinito (quanto meno negli Stati Uniti) la catena di produzione alimentare, in tal senso il film Food Inc è un’ottima visione. Dall’altro lato abbiamo una nuova realtà di persone, i freegans, che stanno ridefinendo il panorama economico-sociale urbano e sub-urbano. Il loro approccio di “cacciatori di cassonetti” è stato ben descritto in Dive!. Questa sottoclasse sociale svolge una funzione utile riducendo gli sprechi alimentari perpetrati, a volte involontariamente, dalla grande distribuzione. Esistono poi soluzioni di collaborazione tra i supermercati e le organizzazione sociali per recuperare il cibo ancora commerciabile ma vicino alla data “da consumarsi preferibilmente” e distribuirlo ai piu’ bisognosi.ag

 Torniamo a Michelle e al suo giardino. Cosa voglion suggerire dalla Casa Bianca? Semplice: la crisi economica, una agricoltura industrializzata dipendente dal petrolio, un crescente numero di persone senza lavoro e affamate fan pensare che nei prossimi anni la vera ricchezza sarà possedere un campo arabile. Coltivate gente, coltivate.