Carte false per 144 mila euro nell’estate 2007 per l’uso esclusivo della yacht Ojala. L’affitto della villa ai Caraibi per il Capodanno 2010-2011 da 152 mila euro. Un viaggio in aereo privato da Milano a Nizza per un valore di 51mila euro a pasqua del 2011. Questi i casi più eclatanti emersi dal verbale di Pierangelo Daccò, uomo “cerniera” tra le aziende sanitarie private e la Regione Lombardia, finito in carcere il 15 novembre con l’accusa di concorso in bancarotta nell’ambito dell’inchiesta sul crack dell’Ospedale San Raffaele di Milano (leggi). Verbale che mette nei guai il governatore lombardo Roberto Formigoni, beneficiario di una generosità quanto meno sospetta da parte di Daccò. Tanto sospetta da dover essere “travestita” da falsi contratti di noleggio. Ma andiamo con ordine

Estate 2007, la barca ‘Ojala’ – Oltre allo yacht ‘Ad maiora’ del quale Formigoni dispone durante la stagione estiva senza corrispondere un euro – secondo quanto riportato sabato 19 maggio da Daccò – il problema più grosso lo pone un’altra barca, la ‘Ojala’, sempre di proprietà di Daccò, ma utilizzata dal governatore lombardo in modo esclusivo da luglio a ottobre del 2007. Un uso, di nuovo, del tutto gratuito tanto – come riporta questa mattina Il Corriere della Sera – che la società austriaca di Daccò che possedeva la nave si preoccupò di fabbricare apparenti contratti di noleggio da parte di Alberto Perego (convivente di Formigoni nell’abitazione milanese dei ‘Memores Domini‘, la comunità laicale cara a Comunione e Liberazione, condannato in primo grado nel 2011 a 4 mesi (pena sospesa) per l’affaire Oil for Food): cioè documentazione che, in caso di controlli in mare, potesse giustificare Formigoni e Perego sulla barca e non li facesse passare per dei ladri. Insomma, contratti “fittizi” come li definisce lo stesso Daccò: “Mai eseguiti, nel senso che non è mai stato pagato il corrispettivo previsto di 36 mila euro al mese a carico di Perego”.

Daccò difende Formigoni – “Formigoni sapeva che svolgevo l’attività di intermediario nel settore della sanità in Regione – spiega il mediatore sottolineando però di non aver mai “parlato con lui di queste questioni. Ovviamente, negli anni ho sfruttato la mia conoscenza personale con Formigoni per accreditarmi di fronte ai miei clienti”. Una versione che sembra andare a suffragare quanto detto ieri dal governatore per rispondere alla richiesta di dimissioni arrivata dal Partito democratico: “Ho pagato la mia parte e mi dimetterò se qualcuno sarà in grado di dimostrare che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me”. Un vantaggio che Daccò fa coincidere con la sola poissibilità di vantare nomi eccellenti nel suo portafoglio di conoscenze da mostrare ai potenziali clienti. Anzi, secondo il faccendiere “Formigoni insistette a rimborsarmi (…) forse anche in contanti, ma ricordo che disse che voleva assolutamente rimborsarmi perché era un personaggio pubblico”.

Pasqua 2011 e Capodanno 2010-2011 – Il 21 aprile 2011 Formigoni è uno dei partecipanti al viaggio aereo privato per il quale Daccò spende 51 mila euro da Milano a Nizza, “poi a Cannes dove – dice Daccò secondo quanto riportato da Corriere e Repubblica– si trovava la barca e dove abbiamo dormito e trascorso tutte le vacanze di Pasqua per poi tornare a Milano con lo stesso aereo preso in noleggio”. Analogo gruppo “per il volo aereo a St. Marteen del Capodanno 2010-2011 per il quale ho speso 100 mila euro”, così come “per le spese di alloggio presso le ville prese in affitto ai Caraibi “dove anche nei Capodanno 2008-2009 e 2009-2010 “Formigoni e altri amici hanno alloggiato senza corrispondere alcuna quota, Formigoni non mi ha rimborsato alcunché” perché era ospite. Nel caso del 2010-2011, «l’affitto della villa dove abbiamo alloggiato» con «tutte le persone con cui abbiamo volato» è attestato da due documenti contabili di “114 mila e 38 mila euro”.

Natale al Bulgari hotel – Daccò racconta di conoscere personalmente Formigoni da oltre 20 anni: “Abbiamo un rapporto di grande amicizia, tanto che viene sempre a pranzare con la mia famiglia ogni Natale, spesso presso il Bulgari Hotel di Milano”. 

Dieci stanze per il Meeting di Rimini – Daccò è una “cassa continua” anche durante il Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini come racconta La Repubblica: “Prenotavo sempre presso il Meridien circa dieci stanze che poi mettevo a disposizione dei miei ospiti. Inoltre, organizzavo sempre, durante ogni Meeting, una cena presso il ristorante Lo Squero alla quale invitavo circa 50 persone. Tuttavia, spesso tali cene si allargavano anche agli amici dei miei ospiti, per cui vi partecipavano anche 180 persone. Per tali cene, sostenevo spese in ciascuna occasione di circa 18mila euro”.

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