Falsi italiani: Totò, Abdul e Rockerduck
Osservare come vengono puniti dall’ordinamento certe condotte può essere estremamente illuminante (e desolante).
Parliamo di falsi e prendiamo ad esempio tre figure paradigmatiche.
Primo: il falsario di monete, che nella sua versione nazional-popolare ha il volto di Totò (e la sua sgangherata banda di onesti).
Secondo: uno dei tanti maghrebini che vivono di espedienti nel nostro Paese, un ipotetico Abdul che ha trovato qualcuno che gli fornisse una falsa carta d’identità e con questa cerca di sfuggire ai controlli dell’autorità.
Terzo: Rockerduck, l’icona dell’imprenditore scorretto e senza scrupoli che falsifica il bilancio.
Ebbene, chi è il soggetto più pericoloso per la società secondo voi? Quale di queste condotte deve essere punita più severamente perché più dannosa? Tenete a mente la risposta: ora vi dico come la pensa il Legislatore italiano.
Il nemico pubblico numero uno è Totò: se non ha realizzato la falsa banconota ma prova solo a venderla rischia da 1 anno e mezzo a 8 anni di reclusione, che diventano da 3 a 12 se invece si scopre che è tra coloro che hanno materialmente realizzato il falso (artt. 453 e 455 c.p. : ovviamente può essere arrestato e il suo delitto si prescrive in 12 anni (18 se era il falsario); insomma, si mette male.
Molto severe le pene previste anche per Abdul: da 1 a 4 anni di reclusione, che diventano fino a 6 anni se non era un documento per esclusivo uso personale! Può essere arrestato e il reato si prescrive in 7 anni e mezzo: probabilmente sarà indotto a patteggiare o a fare un rito abbreviato per evitare il peggio.
E Rockerduck? Che cosa rischia il colletto bianco che falsificando le carte ha ingannato creditori, fornitori e il mercato, creando magari fondi neri per tangenti e riciclaggio di denaro sporco? Poco più di un buffetto: pena massima 2 anni di arresto, che tradotto in soldoni significa sicurezza di avere la pena sospesa (e cioè non eseguita) ma ancor più probabilmente prescrizione garantita: il pubblico ministero e il giudice avranno solo 5 anni per completare le indagini (più complesse di quelle per i fatti prima citati), mandare Rockerduck a giudizio e farlo condannare in primo, secondo e terzo grado. Una missione impossibile considerato lo stuolo di avvocati Azzeccagarbugli che saranno profumatamente pagati per impedire la pur lieve condanna.
In queste settimane in cui si discute di anti-corruzione e ci si riempe la bocca di legalità, sarebbe il caso di porre seriamente la questione della politica criminale in Italia e di quali messaggi vogliamo mandare ai cittadini.
La legge è uguale per tutti.
Sono le persone a non essere uguali tra loro in questo Paese.