Perché quei manifesti?
Per sciacallaggio politico. Per guadagnare consenso, facendo leva sulla paura della gente, alimentatadall’incomprensione e dalla mancata integrazione. I rom sono in Abruzzo da secoli, e si sentono italiani, che vogliono vivere in pace. Ma gli ostacoli sono ancora tanti.
A leggere la scritta, pare che il Pdl abruzzese voglia imitare la Lega.
Non mi aspettavo che si arrivasse a tanto. Continuo a pensare che la Lega sia molto peggio del Pdl. Ma questi manifesti sono una vergogna. E dietro c’è anche razzismo, odio per gli altri.
Il problema della tensione tra rom e parte della città però esiste. Un rom ha ucciso, pochi giorni fa.
E ha sbagliato. Ma una sola persona non rendere colpevole un’intera comunità. Lui si è vendicato, dopo essere stato massacrato di botte. Non doveva farlo. Ma la gran parte della comunità è pacifica, lavora. All’ospedale di Pescara ci sono sei infermieri professionali rom, in tanti gestiscono negozi.
Il quartiere Rancitelli, dove vivono molti rom, è considerato un luogo difficile.
In quel quartiere vanno tutti a raccattare voti, compresi tanti di quelli che approvano manifesti come questi di cui stiamo parlando. La verità è che serve integrazione, con azioni concrete. Sa quanto è difficile per un rom trovare lavoro? E parlo di quelli italiani. Per quelli stranieri, c’è la nefandezza dei campi nomadi.
I manifesti del Pdl comunque hanno suscitato grandi proteste, anche delle istituzioni.
Si poteva fare di più. E comunque: perché il sindaco di Chieti (Umberto Di Primio, Pdl) che aveva dato del “mezzo rom” a Zeman (allenatore boemo del Pescara, ndr) è ancora al suo posto? Perché non si prendono mai provvedimenti?
Dopo i manifesti, come è il clima tra i rom di Pescara?
Pensano che è stato uno schifo, ma rimarranno calmi, vogliono pace. Io poi voglio dirlo: da artista, a Pescara mi sono trovato sempre molto bene. Tanta gente capisce, ha voglia di confrontarsi.
da Il Fatto Quotidiano del 27 maggio 2012