E ora la Corte dei Conti pretende documenti dal Comune di Rimini sul caso di Sergio Funelli, il capo di gabinetto sprovvisto della laurea nominato dal neo sindaco Pd Andrea Gnassi dopo le amministrative vinte un anno fa.
Il caso rimanda immediatamente a quello di Marco Lombardelli, il dirigente scelto dal collega di Gnassi a Bologna, Virginio Merola. Lombardelli, alla luce delle indagini di Procura e Corte dei Conti dopo il clamore suscitato dal suo discusso diploma, lo scorso dicembre dovette rassegnare le proprie dimissioni. A Rimini, dunque, si fanno gli scongiuri. Al momento né Funelli né altri dirigenti a Palazzo Garampi avrebbero ricevuto informazioni di garanzia dai magistrati, ma gli approfondimenti proseguono spediti. L’amministrazione ha provveduto ad inviare alla Corte dei Conti tutti gli atti sull’assunzione dell’ex capogruppo Pd in Provincia lo scorso 10 maggio: in ballo c’è l’inquadramento nell’attuale categoria professionale di Funelli nel pubblico impiego, quella D.
Tutto si è innescato con la battaglia del consigliere comunale Pdl Gioenzo Renzi, che alla questione aveva inoltrato un esposto all’inzio dell’anno. Il regolamento comunale per l’organizzazione degli uffici e dei servizi, approvato dalla Giunta Gnassi il 12 luglio scorso, prevede tra i requisiti generali per l’accesso ai posti di categoria D “il possesso della laurea come titolo di studio”, ricorda Renzi. Titolo che Funelli, analogamente a Lombardelli, non ha mai conseguito. Gnassi, in una risposta scritta fornita il 13 gennaio, conferma che in effetti Funelli non è laureato. Ma, è stata la linea del sindaco di Rimini, a differenza di quanto avvenuto in Comune a Bologna non ci sono stati ‘pasticci’ coi curricula e Funelli non hai mai firmato delibere; senza dimenticare, precisava Gnassi a Renzi, che l’amministrazione comunale riminese in questo primo anno di mandato risulta piuttosto virtuosa sul fronte del personale.
E se comunque Renzi avesse ragione, calcolano gli uffici di Palazzo Garampi, la differenza tra la categoria D e quella C risulta di non più di 1.700 euro all’anno. Poca roba per un danno erariale, sperano in Comune.
Renzi definisce Funelli “indagato”, ne chiede le dimissioni, e dice di apprendere “con piacere” che “la Corte dei Conti ha avviato le opportune indagini e confido che possa emettere al più presto la Sua autorevole sentenza o meno sulle eventuali personali responsabilità amministrative al riguardo e sui probabili danni economici patiti dal Comune di Rimini”. L’esponente Pdl sottolinea che “Funelli, oltre alla retribuzione contrattuale di 23.000 euro, percepisce una indennità ad personam di 38.000 euro, per un ammontare complessivo annuo lordo di circa 64.000 euro, a cui aggiungendo i contributi e il Tfr il Comune arriva ad una spesa di circa 90.000 euro”. Renzi ricorda infine che “è stato il sindaco Gnassi ad assumere il compagno di partito Sergio Funelli per il ruolo di capo di gabinetto, in precedenza svolto da un dirigente in pianta organica responsabile anche degli affari generali (ora al segretario generale) e vice segretario generale (ora al capo del personale)”.