Entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri. Bondi: "Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro. L'obiettivo è un sistema di acquisto a rete"
Pubblicati i tempi della “spending review“: entro fine maggio i ministri dovranno spiegare dove e come hanno deciso di tagliare le uscite dei rispettivi dicasteri e per la seconda metà dell’anno sono già previsti i primi risparmi. Il commissario Enrico Bondi ha presentato oggi il crono-programma degli interventi al comitato interministeriale per la revisione della spesa che si è riunito stamattina a Palazzo Chigi. Entro il mese di giugno saranno varati tutti gli strumenti operativi “per ottenere le riduzioni di spesa programmate, pari ad almeno 4,2 miliardi di euro, su un volume di spesa considerata aggredibile di circa 100 miliardi”. Il risanatore della Parmalat ha annunciato di avere in mente per la pubblica amministrazione “una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”.
Il Comitato interministeriale che è presieduto da Mario Monti si riunirà nuovamente il 12 giugno prossimo, “quando saranno disponibili i risultati della spending review interna effettuata dai singoli ministeri, in applicazione della direttiva del presidente del Consiglio adottata il 3 maggio scorso”. In una nota, viene spiegato che “su tale base, ciascun ministro deve proporre un progetto contenente sia gli interventi di revisione e riduzione della spesa atti a generare i risparmi previsti, sia misure di razionalizzazione organizzativa e di risparmio per gli esercizi futuri entro il 31 maggio 2012“. Le macro aree d’intervento individuate dal commissario Bondi sono: ottimizzazione dei prezzi in base ai costi unitari; ottimizzazione delle quantità sui consumi unitari; integrazione e razionalizzazione degli strumenti già esistenti per raggiungere questi scopi.
Il commissario ha intrapreso un’analisi degli attuali strumenti di controllo dei prezzi negli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione. I primi risultati di tale studio “suggeriscono la possibilità di una serie di azioni per realizzare un sistema di acquisto realmente integrato e performante, in grado di ottimizzare il prezzo unitario di acquisto”. Dal lavoro sin qui svolto emerge, spiega Bondi, che “grazie alla creazione di un sistema a rete per gli acquisti e all’individuazione di indicatori per le quantità, già nella seconda parte del 2012 possa essere conseguito un risparmio rispetto agli attuali volumi di spesa”.
Intanto dal Governo forniscono il numero delle segnalazioni e delle proposte dei cittadini raccolti nella sezione apposita del sito governo.it. Fino a oggi sono state più di 130 mila. Alcune segnalazioni hanno motivato, spiegano da palazzo Chigi, “un’indagine specifica, in particolare nel caso in cui denunce ricorrenti apparivano provenienti da territori diversi”.