Il 60enne, padre di un'amica della vittima, ha freddato una 45enne barese residente nel capoluogo romagnolo con tre colpi di pistola questa mattina attorno alle 9 poi è scappato. Attimi concitati attorno all'edificio storico cervese dove le forze dell'ordine hanno tentanto di dissuaderlo dal togliersi la vita. Poi alle 18.30 il colpo sordo è risuonato vicino all'altare
L’uomo, originario di Taranto, che alle 8.45 di questa mattina ha assassinato Sabrina Blotti, originaria di Bari ma residente in Romagna da quattro anni, si era barricato attorno a mezzogiorno all’interno dell’edificio storico che è stato prontamente accerchiato da una ventina di uomini delle forze dell’ordine. Per sei ore polizia e carabinieri hanno tentato di dialogare con l’uomo, cercando di dissuaderlo dal proposito di togliersi la vita. A quanto riferito dagli inquirenti l’uomo avrebbe urlato contro i negoziatori: “O mi uccidete voi o mi uccido io”.
Seduto su una panca vicino all’altare, il 60enne ha chiesto più volte che gli venisse portata dell’acqua. A una trentina di metri il colonnello Guido De Masi, comandante provinciale dei carabinieri, uno psicologo e due negoziatori venuti da Bologna per tentare di convincere l’uomo a desistere. Ma improvvisamente, alle 18.30 l’uomo ha premuto il grilletto e si è ucciso davanti alle forze dell’ordine. Gli operatori del 118 che erano sul posto sono intervenuti dopo pochi secondi e non hanno potuto che constatarne il decesso.
La Blotti, barese di 44 anni, è stata uccisa con due colpi di arma da fuoco questa mattina in via Mameli a Cesena, mentre si trovava all’interno della propria auto, un fuoristrada della Ford, davanti all’abitazione dove era ospitata da una amica. A sparare sarebbe stato il padre 60enne dell’amica con il quale la Blotti aveva avuto una breve relazione dopo la separazione dal marito. I colpi di pistola sono stati esplosi davanti alla casa dell’amica che ospitava la donna. Dopo aver sparato l’uomo è fuggito.
La donna era appena uscita di casa insieme alla figlioletta di 5 anni e la stava portando all’asilo, quando il 60enne l’avrebbe fermata, cominciando a litigare. Subito dopo, avrebbe estratto la pistola e quindi sparato, ferendo a morte la donna.
Due muratori, che stavano lavorando in una palazzina di fronte al luogo del delitto, dall’alto hanno assistito alla scena iniziando a urlare contro l’assassino lanciandogli contro anche delle tavole di legno per ostacolargli la fuga.
L’individuo è poi scappato a piedi, è stato visto aggirarsi armato nella zona di San Mauro in Valle, subito si è scatenata una gigantesca caccia all’uomo da parte di polizia e carabinieri fino al Duomo di Cervia, dove l’uomo si è nascosto. L’uomo ha riferito che non avrebbe voluto sparare alla donna ma solo farle paura.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, due mesi fa la vittima aveva denunciato il presunto assassino per stalking. La donna lascia l’ex marito, un aviere, la bambina di 5 anni che ha assisto alla violenta scena e un altro figlio che al momento della sparatoria era già a scuola.