Il capo della Protezione civile a Medolla: "Cerchiamo di stare vicini alla gente, è il nostro compito in questo momento. Ma è difficile portare via le persone, vogliono stare vicine alle loro case"
Gabrielli è arrivato con il presidente della Regione Vasco Errani a Medolla attorno alle 22. Si sono trattenuti mezz’ora con il sindaco, Filippo Molinari. Un lungo abbraccio con Errani, poi il punto della situazione. Capire dove è possibile intervenire, anche se paradossalmente, Medollo, uno dei paesi più colpiti, completamente evacuato, è riuscito a rialzarsi con tempismo. Il campo nel pomeriggio era già allestito, tende e posti letto, un pasto per tutti. In altri Comuni la situazione è diversa. A Cavezzo, altro epicentro del sisma, cinque chilometri di distanza, non ci sono né tende né posti letto. Le persone sono tutte nelle proprie auto. “Stiamo provvedendo a inviare tende anche lì”, spiega Gabrielli.
A Cavezzo – il 75 per cento degli edifici crollati – le persone dormivano nel palazzetto dello sport, che dopo l’ultima scossa è stato dichiarato inagibile. Un paradosso: le persone sfollate dall’accampamento allestito 9 giorni fa. “Provvederemo”, dice Gabrielli in una delle tappe del suo giro che prevede una visita in tutti i paesi che sono stati maggiormente colpiti dal sisma. Anche se le risposte in tasca non le può avere nemmeno lui. “Aspettiamo a fare bilanci, solo tra qualche giorno potremmo avere una situazione più precisa. Oggi no”.