Le ultime vicende del calcio italiano confermano ancora una volta che troppi soldi girano nello sport e che questo rende molto difficile sventare corruzione e imbrogli. Non solo di scommesse si tratta, ma anche di sostanze illecite del cui uso continuano ad emergere prove, soprattutto nel ciclismo ma anche in altre discipline sportive.
A questo punto viene da chiedersi quanto serva combattere l’illegalità in un sistema che di per sé è votato alla frode. Del resto, uno sport senza soldi, che non sia gladiatorio come è diventato ma solo onesto passatempo, non farebbe spettacolo e non farebbe girare tutta l’economia che ci sta dietro. Ma allora perché non accettare realisticamente il fatto e ammettere il dopaggio degli atleti come anche l’imbroglio dei risultati falsati? Tutto sta nello spostare dalla società all’individuo la responsabilità della scelta.
Oggi tutti ci professiamo difensori di uno sport pulito, palestra di vita per i giovani e suprema prova di disciplina, coraggio e caparbia. Ma poi, la maggior parte degli spettatori e degli atleti, quello che cercano in realtà è sangue e arena, denaro e spettacolo. Allora separiamo le cose, dividiamo lo sport in due: da una parte quello in cui tutto è lecito e dall’altra quello in cui vige lo spirito olimpico. Lasciamo che siano gli atleti a scegliere se vogliono drogarsi oppure no e che ogni sostanza sia lecita nelle narcolimpiadi dei tossici. Lì la gara sarà anche chimica, fra allenatori e medici sportivi e chissà, magari ne salta fuori anche una bella spinta alla ricerca scientifica. Sapremo con quanti anabolizzanti e steroidi si schiatta prima, che tumori fanno venire l’eritropoietina e la gonadotropina, magari scopriremo che gli ormoni peptidici causano sì impotenza ma fanno anche ricrescere i capelli.
Ogni ciclista, corridore o calciatore potrà scegliere liberamente se compromettere il proprio corpo e la propria moralità per denaro oppure no. Ma alla fine lo sport sarà nuovamente al servizio della società. Allo stesso modo, nel campionato di calcio dei corrotti ogni tresca sarà possibile. Sarà lecito per un giocatore scommettere sulla sconfitta della propria squadra e fare tutti gli autogol che potrà. Vuoi mettere quanto ci guadagnerà lo spettacolo?
Nessun portiere saprà chi davvero vuole fargli gol, se l’attaccante della squadra avversaria è il corrotto pagato per non segnare o se è invece il suo terzino che da un momento all’altro gli può soffiare la palla di un rinvio e cacciarla in rete. Ma anche il portiere potrebbe essere un venduto e farsi impunito decine di gol. E poi gli allenatori corrotti faranno gli schemi più assurdi per far perdere la loro squadra, sfiniranno i giocatori in allenamenti insensati, metteranno i brocchi in prima linea e i campioni in panchina.
Da questo verrà anche una grande spinta alla mobilità sociale e uno scarso terzino di terza categoria potrà giocare in serie A. Nuove formule di scommesse potranno essere ideate, come ad esempio una schedina del doping con le sostanze chimiche al posto delle squadre. Cannabinoidi 1 – Betabloccanti 2. Si potrà scommettere anche sui corruttori: chi ha pagato chi? Si potranno corrompere i corrotti e così ripristinare brevemente il gioco. Allora cosa aspettiamo? Invece di cercare di risanare lo sport lasciamolo andare dove lo porta il denaro.
I romani volevano vederli morire i loro gladiatori: noi guardiamo morire i nostri, fulminati da infarto a metà campo, linciati dalle folle negli spogliatoi. Che se li guadagnino i loro favolosi compensi!