Il portiere della Juve e della Nazionale in conferenza stampa a Coverciano: "La gravità è che voi sapete tutto in anticipo: se io vado a parlare con un magistrato, dopo 5 minuti si viene a sapere". E chiarisce: "Quando uno sbaglia è giusto che paghi, poi però bisogna fare delle distinzioni tra colpe molto gravi e relative"
“La gravità è che voi sapete tutto in anticipo, se io vado a parlare con un pm, dopo 5 minuti si viene a sapere, questa è la vergogna“. E’ il pensiero del portiere della Juventus e della Nazionale italiana di calcio Gianluigi Buffon che oggi ha parlato come un fiume in piena sulla vicenda calcioscommesse che ha lambito anche la sua squadra, con l’avviso di garanzia all’allenatore Antonio Conte e il difensore Leonardo Bonucci sotto inchiesta, anche se per fatti precedenti al loro arrivo a Torino. “Quando uno sbaglia – spiega Buffon – è giusto che paghi. Visto e considerato che di mezzo c’è il valore della lealtà, le pene devono essere esemplari. Poi però bisogna fare delle distinzioni tra colpe molto gravi e relative, senza mettere tutto nel calderone”.
Il portiere appare teso, nervoso, perfino un po’ arrabbiato. Parla a testa bassa e dall’Aula Magna di Coverciano contrattacca. Nel mirino ci finisce anche la stampa. Sono giorni di grande tensione nel clan azzurro alla vigilia di Euro2012. Il blitz della polizia a Coverciano, l’avviso di garanzia a Mimmo Criscito, gli arresti e i sospetti che si sono estesi a macchia d’olio sui personaggi del pallone italiano. Tutti eventi seguiti alle dichiarazioni di Buffon sulle gare di fine campionato. Due espressioni diverse, per il numero uno juventino, che la stampa italiana ha voluto strumentalizzare. Tra queste “Due feriti sono meglio di un morto”, nel senso che un pari, a fine anno, è meglio di una sconfitta. Così lo sfogo ha inizio.
“Non posso dire quello che cuore e mente realmente mi farebbero dire, ed ho avuto l’ennesima conferma di tutto ciò – attacca Buffon – Persone perbene, che non hanno scheletri nell’armadio non possono affermare il proprio pensiero. Vabbè, il mondo sta andando così e aggiungo che sta andando male. Resto dell’idea che la prima cosa da preservare sia la democrazia e la libertà di pensiero degli altri. Nella vita bisogna prendersi le responsabilità ed io me le sono sempre prese. E poi da gente come voi mi tocca sentire le paternali..”. E rincara la dose. “Io non devo affermare quello che volete voi – continua Buffon – Vi domando: me lo dovevate dire voi se era il caso o no di uscire con certe dichiarazioni?”. Alla base del pesante sfogo del portierone azzurro ci sarebbero strumentalizzazioni sulle recenti vicende del calcio scommesse e le anticipazioni mediatiche sui reali accadimenti.
“Un conto è parlare di combine e un altro sono i comportamenti criminali e truffatori con associazioni che operano alle spalle – distingue Buffon – Le mie dichiarazioni sono state messe mediaticamente sullo stesso piano dei fatti che hanno coinvolto Crsicito. E’ importante fare distinzioni tra colpe molto gravi e relative. Con chi ce l’ho? Con me stesso e non sono arrabbiato, sono deluso. E’ inutile venire qui ed articolare pensieri su come migliorare determinare certe situazioni. Non serve a niente. Ora interessa solo accrescere la polemica e trovare qualcuno da mettere alla gogna. I discorsi filosofici ed etici sono inutili. Un esempio? Criscito ha ricevuto un avviso di garanzia, ma Bonucci ha avuto la stessa pagina sul giornale… No, non temo di perdere Conte, le accuse rivoltegli non mi sembrano così forti”.
Quanto accaduto lunedi’ mattina a Coverciano sembra aver scosso in maniera prepotente Gigi Buffon, che non accetta le dinamiche a alto effetto mediatico. “Stavamo dormendo tutti e per Mimmo non deve essere stata una bellissima sveglia, non la auguro proprio a nessuno – racconta – Prandelli e Albertini hanno preso la decisione di togliere Criscito dalla rosa di comune accordo perché il giocatore sarebbe stato l’attrazione degli Europei. Ma mi chiedo: come mai le telecamere quel giorno erano lì davanti ai cancelli? Sempre per spettacolarizzare la cosa. La gravità e che tutti voi sapevate in anticipo. Se io vado a un interrogatorio da un pm, dopo 5 minuti si viene a sapere la notizia. Questa è la vergogna. Ho piena fiducia nei pm affinché possano fare realmente giustizia. Non c’è niente di peggio che giocare e speculare sulla vita delle persone”. Il portiere è convinto al pari di Daniele De Rossi che le attuali inchieste su Calciopoli abbiano un impatto maggiore sull’opinione pubblica. “Sì, può essere anche peggio come vicenda, perché adesso viene coinvolto un movimento intero, mentre l’altra volta per il 95% coinvolgeva un club”. Cioè la Juventus.
“Ritengo che il calcio non stia peggiorando. Prima non c’erano le attenzioni che ci sono oggi. Sembra che il calcio in Italia sia la cosa più importante. Sono convinto che le grandi squadre continuano a disputare le partite per vincere… E’ però anche vero che quando uno sbaglia, è giusto che paghi, visto che ci sono di mezzo dei valori, le pene devono essere esemplari. Sospendere il calcio? Non mi permetto di proferire verbo sulla proposta di una autorità come il presidente del Consiglio Monti. Sarò persona capace e di buon senso ma la risposta migliore è stata quella del presidente della Figc, Abete, quella è stata la risposta vera”.
Sospendendo il calcio, “l’80-85% dei calciatori pagherebbe questa decisione. Se vi sono certi timori sulle partite truccate, si può arrivare a una soluzione molto semplice ed è strano che la proposta arrivi da un calciatore come me. Si potrebbero inserire pene economiche spropositate sui contratti per chi viene colto in fragrante, oppure togliere dal palinsesto certe partite. La risposta migliore, tuttavia, la dovrebbe dare l’onestà di ogni individuo”.