Al primo posto ci sono i notai, all’ultimo i dipendenti degli istituti bellezza e i sarti. I fornai dichiarano più dei gioiellieri e gli autonomi in media solo 27.300 euro l’anno. E’ quanto risulta dalle statistiche sulle dichiarazioni pubblicate dal Dipartimento delle finanze del 2011 sull’anno di imposta 2010 da cui emerge la classifica dei redditi nei principali studi di settore, da quelli mini dei tassisti o dai venditori di automobili fino a quelli di farmacisti e medici.
Il reddito medio dichiarato è risultato pari a 27.300 euro per le persone fisiche (+3,1% rispetto al 2009), 37.500 per le società di persone (+4.3%) e 31.600 per le società di capitali ed enti (+19,7%). Per quanto riguarda l’attenzione sull’attività esercitata, il reddito medio più elevato si è registrato nel settore delle attività professionali (49.500 euro) seguito dal settore dei servizi (26.900 euro), dal settore delle attività manifatturiere (29.200 euro), mentre il più basso si è registrato nel commercio (20.400 euro).
Ultimi per gettito i lavoratori degli istituti di bellezza con 6.500 euro annui. Seguono i sarti con 8.200 euro, poi i negozi di abbigliamento e scarpe a quota 8.600 euro e le tintorie e lavanderie con 9.700 euro. Superano i diecimila i negozi di giocattoli (10.700) le profumerie con 11.500 e i pellicciai con 12.200. Salendo nella classifica ci sono parrucchieri (12.600), fiorai (12.700) e pescherie (13.300). Chi lavora nei servizi della ristorazione dichiara in media (14.300), alberghi e affittacamere 14.700, 14.800 gli autosaloni e i taxi 14.800. Gli stabilimenti balneari si fermano a 15.400 euro e sono superano di poco bar e gelaterie con 16.800 euro. Giù nella classifica i gioiellieri (17.000) che dichiarano cento euro in meno dei negozi di alimentari (17.100) e seguono macellerie (17.300), pasticceri (18.900), imbianchini e muratori a 22.900. I meccanici sono a 24.700 e i fornai (25.100) precedono di quattro mila euro gli architetti (29.600). Salendo in classifica ci sono invece sale da gioco e biliardo (55.300), avvocati (57.600), commercialisti e contabili (61.300). E ai primi tre gli studi medici (69.800), farmacie (109.700) e notai (318.200).
Sono circa 5,122 milioni i contribuenti che nel 2011 hanno presentato la dichiarazione Iva per l’anno d’imposta 2010, con un calo (-1%) rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente alla mancata presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti in “regime dei minimi”, la cui adesione nel 2010 è in crescita del 14,4% rispetto all’anno precedente. E i contribuenti con volume d’affari oltre 7 milioni di euro (circa lo 0,85% del totale, prevalentemente società di capitali) detengono circa il 66% del totale.