Il responsabile del dipartimento che a Milano persegue i reati finanziari invoca la reintroduzione del falso in bilancio e l'istituzione del reato di autoriciclaggio: "Solo la Cina e la Tanzania non ce l'hanno e non è un caso. Ce l'ha anche il Vaticano". I reati economici sono in crescita "impressionante mediamente del 35% con punte del 400% pr i reati fiscali e di bancarotta”
Nuove norme per battere i criminali economici quelli che possono non lasciare tracce perché mancano gli strumenti giuridici per inseguirli e catturarli. “La criminalità economica sta strangolando l’Italia”riflette il procuratore aggiunto alla Procura di Milano, Francesco Greco, nel corso della presentazione del Protocollo Quadro Nazionale tra ministero dell’Interno ed Enel, che ricorda come l’Italia non abbia un il reato di autoriciclaggio: un’assenza dal codice penale che il nostro paese divide con “Cina e Tanzania, e non è un caso, non ce l’hanno, ce l’ha anche il Vaticano”. Per Greco è impossibile andare avanti così”. L’aumento della criminalità economica, rileva l’ex pm di Mani Pulite, “è impressionante mediamente del 35% con punte del 400% per i reati fiscali e di bancarotta”.
Del resto sono si può dimenticare e il responsabile del dipartimento che persegue i reati finanziari non lo fa “i 60 miliardi di danni dovuti alla corruzione”, i soldi portati all’estero, l’evasione fiscale, “tutte risorse sottratte alla crescita”. Un ragionamento che porta il magistrato ad argomentare che “la criminalità economica è il problema principale della crescita zero in Italia”. E per combattere questa piovra bisogna reintrodurre il reato di falso in bilancio. “Si tratta di una cartina al tornasole della volontà di combattere la criminalità economica – osserva il pubblico ministero – .Penso che il falso in bilancio, che è stato abolito nel 2002, sia una norma cardine e che non ci possiamo permettere di non avere. I problemi del falso in bilancio e dei fondi neri – spiega – sono problemi strutturali in Italia e qualche riflessione andrebbe fatta e il Parlamento dovrebbe adottare una normativa più seria ma non mi sembra ancora il tempo”. Altro punto sul quale lavorare, soprattutto per le imprese che danno lavori in subappalto, è “l’obbligatorietà della tracciabilità dei pagamenti”.
“Siamo di fronte a fenomeni nuovi e pertanto abbiamo bisogno di nuovi strumenti” continua Greco che si auspica che in “Parlamento si riesca a modificare queste cose. Lo sappiamo. Lo dicono tutti. Il problema della criminalità economica sta strangolando l’Italia. La corruzione, il riciclaggio, l’evasione fiscale sono risorse sottratte allo sviluppo del Paese. Ci vuole una grande assunzione di responsabilità”.