Il risveglio a Finale Emilia, il giorno dopo la seconda ondata di scosse sismiche, si apre con 3500 nuove richieste di alloggi. Il sindaco Fernando Ferioli si sta coordinando con la protezione civile e come prima azione questa mattina ha fatto sfollare le 250 persone ospitate in palestra. “Se arriva un’altra scossa”, dice, “non possiamo permetterci che qualcuno si ferisca. Per cui li abbiamo fatti trasferire”.

Quaranta hanno preso la via dell’Appennino, verso Palagano, dove c’è posto per accogliere qualcuno mentre altri si stanno dirigendo verso Rimini. Ma a Finale rimane da gestire una situazione che in un attimo è tornata indietro di una settimana. “Dobbiamo ricominciare con i sopralluoghi, che però al momento sono bloccati perché è troppo pericoloso”, aggiunge Ferioli. “La situazione è bloccata e siamo alle prese con le pressioni dei cittadini, la paura di nuove scosse e il fronte della crisi che si è esteso”.

L’emergenza, infatti, si è spostata comprendendo i comuni di comuni come Cavezzo, Crevalcore e Concordia, lambiti dai problemi post terremoto fino a ieri. E dunque tende, mezzi e soccorritori che avrebbero dovuto essere indirizzati qui sono stati distribuiti su un’area più ampia. Arturo Gherardi, della protezione civile di Finale, parla della necessità di “sopperire a problemi che si stanno moltiplicando, per quanto crisi alimentari e penuria di coperte al momento sia gestita bene, rispondendo alle richieste dei cittadini”.

Ma al campo base di Finale il nervosismo è tangibile. C’è un’anziana che chiede visite mediche specialistiche e un giovane che attende l’assegnazione di una tenda per sé e per la sua famiglia. Quando le risposte che cercano non arrivano nei tempi che desidererebbero, volano parole pesanti nei confronti dei soccorritori. “Richieste del genere sono in crescita esponenziale”, dice ancora il sindaco Ferioli, “e stiamo cercando di fare di tutto. Ma intanto la priorità ce l’ha la messa in sicurezza degli edifici”.

Messa in sicurezza che questa mattina comprende la demolizione controllata di Palazzo Veneziani, molto lesionato, e poi si partirà con una programmazione di ulteriori interventi. “Tutto dipende dalle nuove scosse”, dice Gherardi. “Se arrivano nuove scosse sarà tutto da rifare e già abbiamo subito un ritardo di sette giorni secchi rispetto a quello che era stato fatto”.

Poco dopo le 11 è giunto a Finale Emilia il sindaco di Roma Alemanno che ha incontrato le autorità locali prima di iniziare un giro nella zona rossa. Tra ciò che ha detto, ha annunciato la giornata di protesta prevista dall’Anci per domani a Venezia mentre i primi cittadini che hanno aderito raggiungeranno le zone dell’Emilia Romagna. Atteso anche il presidente e sindaco di Reggio Graziano Delrio. Inoltre Alemanno ha aggiunto che già domani a Roma sarà valutata la defiscalizzazione delle zone colpite dal terremoto e la sospensione dell’Imu mentre in testa alle priorità rimane il reperimento di alloggi provvisorio e di risorse per chi è stato sfollato.

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