Sono passati quasi dieci anni da quando Research in Motion lanciò il primo smartphone BlackBerry, rivoluzionando il mondo della telefonia mobile. Ma ora proprio l’azienda canadese, che deve fare i conti con la concorrenza di Apple e Android, paga il prezzo di non avere puntato abbastanza sull’innovazione. La conferma è arrivata nei giorni scorsi dall’amministratore delegato , che ha affidato a Jp Morgan Securities e Rbc Capital Markets il compito di assisterla in un momento di forte difficoltà.

La decisione è stata interpretata da alcuni analisti come il primo passo verso la vendita del gruppo, provocando una pioggia di vendite a Wall Street. Il titolo ha chiuso mercoledì 29 maggio in calo di quasi l’8 per cento a 10,35 dollari per azione, il 76 per cento in meno dell’anno scorso. A mettere in fuga gli investitori sono state anche le previsioni dei conti annunciate negli ultimi giorni da Heins. Il numero uno del gruppo ha avvertito che il trimestre in corso chiuderà in perdita e che i bilanci non daranno segni di ripresa neanche nei prossimi mesi. Non solo. Heins ha spiegato che serve un cambiamento radicale, lasciando intendere che le indiscrezioni su tagli rilevanti al personale potranno essere presto confermate.

I dipendenti a rischio, secondo Reuters, sono oltre 6.000 su un totale di 16.500. L’obiettivo del piano, molto articolato, è di risparmiare un miliardo di dollari. Analisti e investitori, tuttavia, prevedono che non basterà. Intanto aumentano le società interessate a rilevare l’azienda canadese. In prima fila Microsoft, Nokia, Htc e Amazon. Ma anche alcuni fondi di private equity, secondo il Financial Times, sono pronti a fare una offerta se il titolo scenderà da 10 a 6 dollari. L’alternativa è la cessione di parte degli asset, a partire dai brevetti, oppure il licensing dell’applicazione BlackBerry Messenger Service. Un’altra strada percorribile da Rim è abbandonare la divisione hardware e trasformarsi in società di software e servizi. L’azienda potrebbe quindi vendere ai produttori di smartphone la licenza per il sistema di email utilizzato dai BlackBerry, considerato il più sicuro e affidabile.

Il sistema di posta elettronica è stato il vero cavallo di battaglia con cui Rim ha conquistato professionisti, aziende e manager. A interessare i fedelissimi, tra cui il presidente americano Barack Obama, sono state anche altre opzioni di sicurezza, come la possibilità di cancellare a distanza materiale top secret in caso di smarrimento del telefono. L’errore di Rim è stato concentrarsi sui clienti aziendali trascurando quelli ordinari. E’ arrivata così troppo tardi a sviluppare applicazioni di intrattenimento, al contrario di Apple e Samsung. Nel 2007, mentre Apple lanciava l’iPhone, Rim ha ignorato la minaccia del telefonino di Cupertino, perché era convinta che manager e dirigenti, la sua clientela di riferimento, non avrebbero abbandonato la comoda tastiera qwerty per scrivere email con il touchscreen. Ma qualcosa è andato storto. L’iPhone ha conquistato velocemente non solo i più giovani, ma anche professionisti e aziende.

E adesso sempre più datori di lavoro, tra cui il governo americano, non impongono più l’utilizzo di BlackBerry come telefoni aziendali ma fanno scegliere ai dipendenti, che quasi sempre chiedono un iPhone o un dispositivo Android. Perfino il dipartimento della Difesa, che ha sempre preferito i BlackBerry perché ritenuti più sicuri, si sta muovendo in questa direzione. Il risultato è un crollo delle vendite dei telefonini prodotti da Rim che, secondo un’analisi di Bloomberg, ha portato il valore delle scorte in magazzino ad aumentare del 18 per cento nell’ultimo trimestre. L’ultimo asso nella manica del gruppo è il sistema operativo BlackBerry 10 che, dopo essere stato rimandato più volte, sarà lanciato entro fine dell’anno. Ma rischia di essere troppo tardi. Nello stesso periodo, infatti, Apple presenterà un nuovo iPhone, stroncando le poche chance di successo della novità Rim. Il destino del sistema operativo dipenderà dalle prossime decisioni del vertice aziendale, che dovrà scegliere la strada da imboccare per reagire o arrendersi alla crisi. Ma un fatto è certo. Il periodo d’oro di Rim, quando il BlackBerry era nel taschino di ogni manager, non è mai stato così lontano.

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