Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha querelato il Fatto Quotidiano e La Repubblica per aver pubblicato gli interrogatori di alcuni indagati delle inchieste sull’Istituto San Raffaele e Fondazione Maugeri. A renderlo noto l’avvocato del governatore, Salvatore Stivala: “Il presidente Formigoni ha provveduto oggi, a tutela della propria reputazione, alla sottoscrizione di più azioni giudiziali predisposte dal mio studio contro quelle testate giornalistiche e giornalisti che da oltre un mese, travalicando il diritto di cronaca e di critica, in violazione dei principi della corretta informazione, si sono esercitati in una cruenta e mirata azione diffamatoria contro la sua persona e l’istituzione regionale da lui presieduta” ha spiegato il legale.
Lo studio legale Stivala ha diffuso una nota che riferisce delle azioni legali avviate in relazione a quanto trapelato su Formigoni dalle inchieste giudiziarie sulla sanità. “Notizie – si spiega nella nota – pubblicate in articoli di quotidiani quali La Repubblica e Il Fatto Quotidiano, asseritamente tratte da interrogatori di indagati: Daccò, Grenci, Mozzali, non riscontrabili, considerato che a chiunque non è consentito, anche al presidente della Regione Lombardia non lo è, l’accesso ad atti segretati o comunque coperti dal segreto investigativo” e che “sono fortemente censurate da Formigoni in quanto assolutamente false o espressioni di mistificazioni del vero”.
“Ne consegue che – prosegue Stivala – per il corretto esercizio del mandato conferitomi di procedere giudizialmente contro quegli organi d’informazione e quei giornalisti, è mio dovere attendere la formale conoscenza di quegli atti istruttori”. Il legale di Formigoni spiega inoltre che “l’azione di tutela legale è altresì promossa contro quelle persone che mediante interviste o interventi hanno dato sfogo a risentimenti personali, anche loro esercitandosi in quell’azione diffamatoria che, sarà dimostrato, fine a se stessa”.
Proprio in conseguenza delle “azioni giudiziali promosse”, l’ avvocato conclude la nota riferendo di aver “chiesto al presidente Formigoni, nel prosieguo, di astenersi dall’ intervenire su notizie che non siano chiaramente riscontrabili e tali da consentirgli un efficace diritto di critica”.