Nel marzo scorso la Cassazione aveva annullato la condanna a sette anni per il senatore azzurro disponendo un nuovo procedimento d'appello
Riparte il 18 luglio il nuovo processo per concorso esterno in associazione mafiosa contro il fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. Il senatore del Pdl dovrà presentarsi davanti alla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo dopo che nel marzo scorso la Cassazione aveva annullato la condanna a sette anni.
La Corte sarà presieduta da Raimondo Lo Forti e formata dai giudici Mario Conte e Daniela Troja. A sostenere l’accusa sarà il procuratore generale Luigi Patronaggio, lo stesso che mercoledì ha chiesto la condanna a 13 anni dell’ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa dopo essere stato condannato a 7 anni per favoreggiamento. Dell’Utri è difeso dagli avvocati Massimo Krogh, Giuseppe Di Peri, Pietro Federico e Andrea Greppo.
Il senatore del Pdl era stato condannato in primo grado l’11 dicembre del 2004 a nove anni di reclusione, ridotti a sette in appello il 29 giugno del 2010. Il 9 marzo scorso la Cassazione ha annullato quella setenza, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo. Nelle motivazioni, depositate il 24 aprile scorso, la Suprema Corte ha affermato che Dell’Utri ebbe un ruolo di “mediatore” tra la mafia e Berlusconi, che ne era “vittima”, ma aveva spiegato che occorre un nuovo processo perché deve essere provato il reato per il periodo dal 1977 al 1982. Riguardo a questi anni, gli Ermellini hanno rilevato un “vuoto argomentativo” della sentenza, perciò cassata.