Non c’è solo l’Emilia tra le vittime del terremoto. Anche Mantova è stata duramente colpita dagli eventi sismici che da martedì stanno scuotendo il Nord. “A rischio – dice il sindaco Nicola Sodano – è l’intero patrimonio storico, artistico e architettonico della città che ha subito gravi e diffusi danni”. La notizia di queste ultime ore è che anche la Camera degli Sposi del Mantegna, realizzata fra il 1465 e il 1474 nel torrione nord-est del castello di San Giorgio annesso al Palazzo Ducale dei Gonzaga, è stata danneggiata dalle scosse di questi ultimi giorni. “Si è riaperta una vecchia crepa di restauro – ci ha spiegato Stefano L’Occaso, conservatore di Palazzo Ducale – sulla parete che dà sulla Corte. Per fortuna non si tratta di una nuova fenditura e altrettanto fortunatamente è stato colpito un intervento di recupero effettuato recentemente”.
Di lavoro ce n’è da fare e non solo a Palazzo Ducale, anche se la Reggia Gonzaghesca è quella che forse ha subito i danneggiamenti più gravi, quantificati dalla Sovrintendenza in circa un milione di euro. “Ma le stime dei danni – prosegue L’Occaso che ieri stava effettuando i sopralluoghi nel Palazzo insieme ai colleghi della Sovrintendenza di Brescia – le stiamo facendo proprio in questi giorni. Certo si tratterà di una cifra importante”. Lungo l’elenco delle stanze danneggiate: “Diciamo che ci sono problemi un po’ dappertutto: dal Castello passando per Corte Nuova e Corte Vecchia. A preoccupare maggiormente è la Sala di Manto che potrebbe aver subito danni strutturali a seguito delle scosse, senza dimenticare la lanterna della chiesa di Santa Barbara crollata martedì dopo la fortissima scossa delle 13. La riapertura del Palazzo? Non saprei proprio, qui sarà necessario allestire parecchi ponteggi, rinforzi. I lavori sono urgenti e non possiamo far zigzagare i turisti fra le impalcature. Sarebbe troppo rischioso”.
A confermare che Palazzo Ducale è il bene storico più danneggiato anche il sindaco di Mantova, Nicola Sodano che aggiunge: “Ricordo che Palazzo Ducale è visitato da oltre 240mila persone l’anno, quindi oltre al danno culturale c’è anche quello economico, perché a risentirne, della chiusura causa terremoto, sarà l’intera economia cittadina”. Il primo cittadino ha effettuato un sopralluogo all’interno delle sale della Reggia accompagnato dalla sovrintendente Giovanna Paolozzi Strozzi, rendendosi conto della situazione in cui versano alcune sale. E il sisma ha fatto danni anche nel centro cittadino, ormai costellato di transenne: “La situazione più grave, anche per il rischio dell’incolumità pubblica, è quella che riguarda Palazzo del Podestà. Da martedì si sono staccati camini i cui detriti sono caduti in strada. Altri due camini pericolanti sono stati abbattuti per sicurezza. Abbiamo iniziato subito i lavori di messa in sicurezza della struttura, anche se così facendo sforeremo il patto di stabilità. Ma non potevamo più aspettare”.
Molto gravi anche i danni subiti dal Palazzo della Ragione che si ritrova con un muro perimetrale pericolante. E poi Palazzo Te: “I danni sono contenuti – spiega ancora Sodano – ma ci sono. Sono comparse fessurazioni nella Sala dei Cavalli che partono dal pavimento e vanno fino al soffitto, mentre si registrano cadute di colore dagli affreschi nella parte nord dove sorgono la loggia delle Muse e la sala di Amore e Psiche”.