I quotidiani fanno opinione. Sono nati per questo. Ma non fanno solo opinione per ciò che scrivono, per come interpretano un fatto, ma anche per la scelta delle notizie cui vogliono dare più importanza, quelle che diventano un po’ il loro “leitmotiv” e che vogliono essere un invito ai lettori a riflettere e a porre attenzione su alcuni argomenti piuttosto che su altri.

Abbiamo, per questo, voluto fare un raffronto tra alcune testate, mettendo sotto controllo la prima pagina de Il Fatto Quotidiano, l’Unità, La Repubblica, La Stampa e Il Corriere della Sera, per due settimane di seguito (con esclusione del lunedì, che è il giorno in cui Il Fatto Quotidiano non esce in edicola), dal 13 al 18 e dal 20 al 25 marzo 2012.

La nostra analisi si è sviluppata su due livelli, l’uno di tipo più prettamente descrittivo e l’altro che, pur basandosi su dati quantitativi, offre delle riflessioni di carattere più specificamente qualitativo, entrando, in particolare, nella disamina degli argomenti trattati.  La mole dei dati scaturita dalla rilevazione ci ha suggerito di dividere in due parti il commento dei risultati, di cui si riportano nelle tabelle solo i più significativi. In questa prima parte intendiamo soffermarci sui risultati di primo livello, di carattere descrittivo, per fornire un quadro generale di riferimento e spostare il commento qualitativo alla successiva parte, interpretando i risultati di secondo livello.

Analisi di primo livello
Prima di tutto bisogna osservare che Il Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa hanno più o meno lo stesso formato, mentre Il Corriere della Sera il maggiore e l’Unità, nel periodo considerato, quello più piccolo (oggi è equiparabile a quello dei primi 3 quotidiani). Quest’ultima osservazione, ovviamente, potrebbe portare a qualche conclusione diversa, rispetto a quanto evidenziato dalla nostra indagine sul quotidiano in questione.

Nei giorni sotto osservazione, nei quotidiani considerati, sono apparsi in prima pagina 657 articoli, mediamente 11 articoli al giorno per ogni testata, precisando che con tale termine si intendono anche gli articoli che non si esauriscono completamente nella prima pagina, ma vengono sviluppati nelle successive.

Già in questo primo dato si nota una differenziazione di comportamento delle diverse testate: ci sono quelle che tendono a un maggior affollamento della prima pagina e quelle che, invece, preferiscono essere più sobrie e parche di informazioni. Così, mentre II Fatto Quotidiano e l’Unità si posizionano tra i quotidiani che optano per quest’ultima alternativa (mediamente 9 Articoli), La Repubblica e Il Corriere della Sera si collocano tra quelli che prediligono inserire un maggior numero di notizie in prima pagina (poco meno di 13 Articoli). La stampa si pone esattamente al centro di queste due posizioni (11 articoli).

Lo spazio dedicato mediamente a ciascun articolo da parte dei quotidiani è diverso e si può stilare la seguente graduatoria, in ordine decrescente, in funzione della superficie: il Fatto Quotidiano (86 cmq), La Stampa (70 cmq), Il Corriere della Sera (70 cmq), l’Unità (51 cmq), La Repubblica (49 cmq). Pertanto, la scelta di affollare o meno la prima pagina non dipenderebbe dalla superficie del quotidiano, ma dalla politica editoriale della testata.

Nel periodo considerato il numero degli articoli pubblicato in prima pagina varia da un minimo di 108 per il Fatto Quotidiano ad un massimo di 154 per La Repubblica. Gli articoli pubblicati dai direttori sono stati 4 per l’Unità, 2 per il Fatto Quotidiano e 1 per il Corriere della Sera, mentre i direttori de La Repubblica e de La Stampa non hanno pubblicato nessun articolo di tal tipo.

 Un altro aspetto che emerge dall’analisi delle prime pagine dei quotidiani, riguarda lo spazio occupato dagli articoli rispetto alle altre informazioni di carattere commerciale, alle foto o alle vignette. Solo poco più della metà della prima pagina viene dedicata all’informazione in senso stretto e lo spazio affidato agli articoli di apertura e del direttore, mediamente, è pari a 1/6 dell’intera superficie a disposizione. E’ l’Unità la testata che privilegia e dà maggiore importanza a quest’ultima tipologia di articoli, rispetto a tutti gli altri, poichè ricopre circa 1/3della superficie dell’intera prima pagina, rispetto al 15% de il Fatto Quotidiano e al 10-11% delle altre tre Testate.

Molti quotidiani, inoltre, preferiscono citare nei titoli di apertura il nome o la carica di membri del governo con una certa sovrabbondanza, come La Repubblica e La Stampa, che li nominano anche più di una volta nello stesso titolo (rispettivamente, 20 volte su 12 Articoli e 17 su 12), mentre l’Unità, il Fatto Quotidiano e Il Corriere della Sera attribuiscono, probabilmente, meno “appeal” a tali personaggi, richiamandoli nei propri titoli di apertura con una frequenza nettamente inferiore, circa una volta ogni 2 titoli i primi due quotidiani e poco meno di 1 volta per ogni titolo Il Corriere della Sera.

La citazione di membri del governo è molto meno ricorrente negli articoli non di apertura che compaiono nelle prime pagine dei quotidiani. Ma, in questo caso, sono proprio l’Unità, il Fatto Quotidiano e Il Corriere della Sera, cioè i giornali che negli articoli di apertura vi fanno meno ricorso, che li utilizzano più frequentemente (circa 1 volta ogni 5 Articoli).

Anche le foto rappresentano un modo per dare maggior risalto ad alcune notizie piuttosto che ad altre e, inoltre, costituiscono una maniera di comunicare alternativa alle parole, che in alcuni casi, può dimostrarsi anche più efficace di questa.

In generale, l’uso della foto è utilizzato nella stessa misura da tutti i giornali, che mediamente ne pubblicano 3,1 ogni giorno in prima pagina, a esclusione de l’Unità che, invece, è molto parca nell’uso, probabilmente a causa del formato più ridotto (circa 2 foto al giorno), contro il Fatto Quotidiano che tra il 13 e il 25 marzo ne ha fatto maggior uso (mediamente 3,7 Foto al giorno).

In media i quotidiani pubblicano poco più di una foto ogni 3,5 Articoli, ma è l’Unità che ne fa il maggior ricorso, pubblicandone una ogni 4,8 Articoli circa, seguita da Il Corriere della Sera, con una foto ogni 4,4 articoli, mentre il Fatto Quotidiano è quello che ne stampa meno (una ogni 2,5 Articoli).

Generalmente, le foto vengono inserite nell’ambito degli articoli di apertura nel 18% dei casi, con la sola eccezione de l’Unità, che pubblica il 45% delle foto apparse negli articoli di apertura. In particolare, Il Corriere della Sera e La Repubblica sono i quotidiani che accompagnano meno gli articoli di apertura con una foto.

La maggior parte dei quotidiani preferisce usare foto piccole, piuttosto che di grandi dimensioni, ad eccezione de l’Unità, che opta, in oltre metà dei casi, per un’immagine importante, mentre il Fatto Quotidiano è il giornale che utilizza rarissimamente la foto a maggior impatto (nel 5% circa casi, contro il 54% de l’Unità e il 20 % circa delle altre Testate).

In generale tutti i quotidiani preferiscono utilizzare la foto a corredo degli articoli di apertura, piuttosto che degli altri. Sicuramente tale scelta, come già accennato, è molto evidente per l’Unità, che pubblica metà degli articoli di apertura accompagnati da una foto e un po’ meno per il Fatto Quotidiano che si limita a inserire una foto ogni 3 articoli di apertura o la Stampa (una su 4).

Molto più raramente gli altri articoli sono corredati da foto (mediamente una ogni 8) e l’unico quotidiano, che le usa con lo stesso equilibrio tra articoli di apertura e non, è Il Corriere della Sera che ne stampa una all’incirca ogni 7, massimo 9 articoli. 

Un altro modo per rappresentare i fatti di attualità con immagini, oltre alle foto, è attraverso le vignette. Nell’arco temporale osservato ne sono state pubblicate 19, ma con molte differenziazioni tra le diverse Testate. L’Unità e La Stampa non dedicano mai alcuno spazio a tale mezzo di comunicazione, mentre Il Corriere della Sera è quello che vi ha ricorso tutti i giorni nel periodo considerato.

Infine, la pubblicità. Tutti i quotidiani danno spazio in prima pagina a qualche messaggio pubblicitario, ma dell’intera pubblicità presente nelle prime pagine, nell’arco temporale considerato, l’Unità se ne aggiudica solo il 7,7% e il Fatto Quotidiano il 13,9%, decisamente in misura inferiore rispetto alle altre testate, che ne raccolgono circa ¼ ciascuna, con una punta del 28,4% de Il Corriere della Sera.

Ma ancora più interessante, a tal proposito, è osservare come l’Unità (75%) pubblichi in primo luogo messaggi culturali (libri, mostre, ecc.), immediatamente seguita da il Fatto Quotidiano (37,9%), mentre gli altri quotidiani sono molto più sbilanciati sulla pubblicità commerciale, con in testa La Stampa (96,4%), mentre l’autopubblicità (indicazioni su servizi e articoli di prossima pubblicazione, allegati multimediali e inserti, ecc.) è soprattutto presente in Il Corriere della Sera (27,1%) e in La Repubblica (16,7%), del tutto assente in l’Unità e non supera la soglia del 7% in il Fatto Quotidiano.

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