Ci siamo, alla fine, nel fango. E non si parla, naturalmente, del sisma emiliano: benché poi il maggiore quotidiano nazionale esca intitolato al terremoto del calcioscommesse proprio la mattina della scossa più rovinosa. E non si parla neppure dei partiti, che manco sapevano come investirli, tutti quei soldi presi senza lavorare, o del duo Formigoni&Daccò, che ormai fa ridere al solo nominarlo, senza bisogno di Maurizio Crozza. Silenzio assoluto, infine, sul corvo che sbatte la sua ala nera sulle volte vaticane.
Si parla proprio del calcio: della Patria Azzurra in partenza per le steppe ucraine, non con le scarpe di cartone, come l’ultima volta, ma con gli scarpini firmati zavorrati dagli scandali. Un tourbillon di pallonari di mezza tacca e di campioni strapagati nel quale scompaiono e ricompaiono personaggi mitici, ultras, presidenti, Zingari, Massimo “Er cecato”, Peppe “Tiradritto” e via briganteggiando. Dopo Mimmo Criscito, angelo caduto dal quadro di Coverciano, ora è la volta del capitano Buffon, pare altrettanto ardito sulle entrate che sulle uscite.
E la domanda resta sempre quella, irresolubile: ma siamo davvero così, e anzi lo siamo sempre stati, oppure lo siamo diventati, e se sì da quando? Tutte le brave persone che scrivono ai giornali strappandosi i capelli, noi stessi che ci scriviamo sopra cercando di mantenere una parvenza di dignità, massì, anche i boyscout lanciati sulla scena da Beppe Grillo, siamo solo la spuma che galleggia sui liquami di una palude? Oppure siamo solo come la nazionale sconclusionata mandata in campo dal poverocristo Prandelli a Zurigo, con l’improbabile duo Balotelli-Cassano in avanti e la difesa schierata a presepe dietro?
L’allenatore azzurro aveva detto prima, commentando a caldo gli investimenti di Buffon, che a questo punto potremmo pure starcene a casa; qualche giornale, anzi, ci ha subito imbastito l’inevitabile sondaggio. In realtà ci sono decine di ragioni per non andare agli europei in Ucraina: uno per tutti, il caso di Yulia Tymoscenko, l’ex leader arancione sistematicamente distrutta nelle carceri ucraine. Naturalmente, quest’ultimo scandalo c’entra nulla con gli scandali di casa nostra: salvo forse ricordarci che ci sono paesi con problemi anche peggiori. Ma la domanda resta: che ci andiamo a fare noi, con la nostra credibilità prossima allo zero, in un posto del genere, dove il calcio, nel caso migliore, sarà l’ennesimo pretesto per parlare d’altro?
Mauro Barberis
Docente universitario e scrittore
Sport - 3 Giugno 2012
Azzurri, non andate in Ucraina
Ci siamo, alla fine, nel fango. E non si parla, naturalmente, del sisma emiliano: benché poi il maggiore quotidiano nazionale esca intitolato al terremoto del calcioscommesse proprio la mattina della scossa più rovinosa. E non si parla neppure dei partiti, che manco sapevano come investirli, tutti quei soldi presi senza lavorare, o del duo Formigoni&Daccò, che ormai fa ridere al solo nominarlo, senza bisogno di Maurizio Crozza. Silenzio assoluto, infine, sul corvo che sbatte la sua ala nera sulle volte vaticane.
Si parla proprio del calcio: della Patria Azzurra in partenza per le steppe ucraine, non con le scarpe di cartone, come l’ultima volta, ma con gli scarpini firmati zavorrati dagli scandali. Un tourbillon di pallonari di mezza tacca e di campioni strapagati nel quale scompaiono e ricompaiono personaggi mitici, ultras, presidenti, Zingari, Massimo “Er cecato”, Peppe “Tiradritto” e via briganteggiando. Dopo Mimmo Criscito, angelo caduto dal quadro di Coverciano, ora è la volta del capitano Buffon, pare altrettanto ardito sulle entrate che sulle uscite.
E la domanda resta sempre quella, irresolubile: ma siamo davvero così, e anzi lo siamo sempre stati, oppure lo siamo diventati, e se sì da quando? Tutte le brave persone che scrivono ai giornali strappandosi i capelli, noi stessi che ci scriviamo sopra cercando di mantenere una parvenza di dignità, massì, anche i boyscout lanciati sulla scena da Beppe Grillo, siamo solo la spuma che galleggia sui liquami di una palude? Oppure siamo solo come la nazionale sconclusionata mandata in campo dal poverocristo Prandelli a Zurigo, con l’improbabile duo Balotelli-Cassano in avanti e la difesa schierata a presepe dietro?
L’allenatore azzurro aveva detto prima, commentando a caldo gli investimenti di Buffon, che a questo punto potremmo pure starcene a casa; qualche giornale, anzi, ci ha subito imbastito l’inevitabile sondaggio. In realtà ci sono decine di ragioni per non andare agli europei in Ucraina: uno per tutti, il caso di Yulia Tymoscenko, l’ex leader arancione sistematicamente distrutta nelle carceri ucraine. Naturalmente, quest’ultimo scandalo c’entra nulla con gli scandali di casa nostra: salvo forse ricordarci che ci sono paesi con problemi anche peggiori. Ma la domanda resta: che ci andiamo a fare noi, con la nostra credibilità prossima allo zero, in un posto del genere, dove il calcio, nel caso migliore, sarà l’ennesimo pretesto per parlare d’altro?
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.