'Repubblica' anticipa il pacchetto che il ministro presenterà il 6 giugno in Consiglio dei ministri. Detrazioni alle imprese che assumono i più bravi, agevolazioni sulle tasse universitarie per gli studenti migliori e docenti assenteisti penalizzati
Il ministro dell’istruzione Francesco Profumo porterà mercoledì 6 giugno in Consiglio dei ministri la riforma per scuole e atenei. Obiettivo: premiare il merito. Prevede infatti che venga istituito lo ‘studente dell’anno’, che potrà avvalersi di sconti e agevolazioni sulle tasse universitarie. Poi sgravi fiscali alle imprese che assumono i laureati più bravi e ci si potrà laureare con un anno di anticipo e iscriversi a due facoltà contemporaneamente. Penalizzati i professori assenteisti negli atenei e rimane il numero chiuso per Medicina e Architettura anche se ogni facoltà farà un test alle matricole per capire se la scelta è giusta. Infine, sarà riservata più attenzione ad accademie e conservatori.
Sono questi i punti di forza del ‘Pacchetto merito’ la ‘non riforma’ anticipata al quotidiano La Repubblica. Il nuovo sistema che vuole rendere i giovani italiani più competitivi e premiare il loro impegno in ambito scolastico. Dunque in ogni scuola superiore sarà identificato lo ‘studente dell’anno’, scelto tra chi ha avuto 100 alla maturità e i migliori risultati negli ultimi tre anni, tenendo conto anche del reddito familiare. Per lui riduzione del 30% delle tasse d’iscrizione all’Università e la card ‘Io merito’ con sconti per musei e trasporti. Diventano prassi le Olimpiadi in sette materie tra cui matematica, italiano e astronomia.
Il ‘pacchetto’ prevede sgravi fiscali alle imprese che assumono, a tempo indeterminato entro tre anni dalla laurea, i più bravi. Incentivi e premi ai docenti e ricercatori migliori, i professori a tempo pieno dovranno garantire 100 ore di didattica a stagione. Come succede già in altri Paesi ci si potrà iscrivere a due facoltà contemporaneamente e con una media alta si potrà ottenere di sostenere l’esame di laurea con un anno di anticipo. Ciò vale anche per i master. Ci saranno incentivi per attrarre docenti dall’estero e internazionalizzare così gli atenei. Saranno valorizzate le istituzioni d’alta formazione artistica musicale e coreutica. Il ministero dell’istruzione, inoltre, si impegna a sostenere progetti di produzione in campo musicale finalizzati a consolidare le esperienze degli studenti nelle formazioni orchestrali. Infine, per prevenire l’abbandono universitario (oggi uno su cinque dopo il primo anno) anche le facoltà che non hanno il numero chiuso, come Medicina e Architettura, sottoporranno le matricole ad un ‘test diagnostico’ per capire se sono tagliate per quell’indirizzo. “Questa riforma – ha detto Profumo a Repubblica – ce la chiede l’Europa della cultura e del lavoro”.