Il terremoto potrebbe far traslocare i Radiohead da Piazza Maggiore, nel centro di Bologna, al Parco Nord, in periferia. L’annuncio lo dà formalmente Lele Roveri, manager factotum dell’Estragon, tra i primi a tessere la tela attorno al gruppo inglese per strappargli una tappa estiva del loro tour a Bologna il 3 luglio prossimo.

“Ho fatto un ragionamento di natura empirica”, spiega Roveri al fattoquotidiano.it, “Piazza Maggiore ha quattro edifici storici che le fanno da contorno e con questo sisma mi pare di capire che i primi a crollare sono gli edifici storici. Voglio garantire l’incolumità dei partecipanti e  non è un tema trascurabile. Oltretutto l’allestimento del concerto richiederà 4 giorni di lavoro. Mi chiedo: se succede qualcosa, se c’è una piccola scossa e cade un cornicione e qualcuno si fa male o deve essere chiusa la piazza per accertamenti?”.

Chiaro che un concerto per cui ci si aspettano 15mila persone paganti, già sold out da mesi, difficile se non impossibile sarebbe recuperarlo in qualche data successiva: “La decisione ovviamente non la prendo io è il Comune di Bologna a decidere dopo opportune verifiche. Se mi dicono di stare tranquillo, vado avanti. Se ci dovessimo spostare però mi piangerebbe il cuore: sono sei mesi che lavoriamo a questo evento”.

Il nome del nuovo spazio dove andrebbero a suonare Thom Yorke e soci diventerebbe il glorioso Parco Nord, arena all’aperto da oltre 30mila posti: “Vediamo cosa dicono i Radiohead che fino ad un’ora fa non sapevano nulla nemmeno del terremoto. La valutazione sui biglietti e sui nuovi posti a disposizione sarà successiva e deciderà la band”.

“Non esiste nessun grado di pericolosità per piazza Maggiore”, taglia corto l’assessore alla cultura del comune di Bologna, Alberto Ronchi, “dobbiamo capire assieme alla Vivo Concerti e ai manager del gruppo inglese qual è la situazione migliore per mettere in sicurezza l’evento. Per favore, cerchiamo di evitare di ribaltare il senso di questo atto che stiamo compiendo: se il Comune cerca di capire rispetto a tutti gli eventi culturali estivi della città quali sono i possibili rischi per il loro svolgimento, non la facciamo diventare una notizia negativa in cui si dice che c’è pericolo a suonare in piazza”.

“L’ipotesi del Parco Nord non è da ricondurre alla pericolosità della piazza e al crollo degli edifici storici che la contornano. Il punto su cui riflettere è fare tutte le verifiche rispetto al fatto che la piazza sarà chiusa al pubblico se non a quello pagante”, prosegue Ronchi, “e quindi ci saranno almeno altre 10-15mila persone che si assieperanno attorno a Piazza Maggiore per ascoltare la musica senza entrare. Questa è l’unica questione su cui il Comune assieme ai tecnici sta riflettendo. Domani (martedì 5 giugno, n.d.r.) decideremo definitivamente”.

Per chi, poi, in questi giorni, passeggia in Piazza Maggiore e già vede la base fatta di travi d’acciaio di un prossimo palco, va ricordato che prima dei Radiohead (dal 23 al 30 giugno e dopo il 5 luglio), la piazza verrà occupata dal megaschermo del Cinema Ritrovato e di Sotto le stelle del cinema che raccoglie l’affluenza, gratuita, di diverse migliaia di persone ogni sera: “Non sono eventi comparabili”, spiega il direttore della Fondazione Cineteca, Gianluca Farinelli, “un conto è una piazza aperta all’andirivieni delle persone, senza barriere e recinti, un altro conto è una piazza chiusa per un concerto”. Un po’ come avvenne l’anno scorso per l’evento in piazza Maggiore con Roberto Benigni a leggere Dante: “Se Benigni fosse qui quest’anno mi sarei preoccupato. Far defluire una massa di spettatori come quella che venne l’anno scorso, con le ipotesi di scosse sismiche di quest’anno potrebbe risultare un problema”. 

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