“Vi dico la mia pazza idea. Se non viene stampata altra moneta dalla Bce, stamperemo noi la nostra moneta con la nostra Zecca”. E tanto per non lasciare adito a dubbi: “Monti deve chiedere che l’Europa stampi moneta. Se così non fosse sarbbe meglio uscire dall’euro…”.
Vi ricordano qualcosa o qualcuno queste parole? Anche se Berlusconi il giorno dopo ha asserito di averle pronunciate a sua insaputa, qualche lampadina dovrebbe essersi accesa persino negli antri bui dei neuroni folgorati dalla Mmt. Prima delle elezioni si ipotizzava un “soggetto politico”, raccolto sotto il logo Forza Gnocca, invece, più sobriamente, sarà denominato Forza Zecca. E chi mai potrebbe essere il Segretario di tale rassemblement? A me una proposta è sorta spontanea almeno da quando il guru della moneta filosofale fece il suo trionfale esordio a Canale 5. Poi quando di recente è apparso il suo primo piano nella trasmissione di Paragone, uno dei tanti berluschetti imbullonati in Rai insieme a Ferrara per manovrare il veicolo imbonitorio più amato dagli italioti, ha dimostrato la stoffa per la consacrazione definitiva.
Insomma al signor Rossi, in arte Barnard (la lingua madre inglese a Silvio piace alquanto), hanno fatto esporre sulle bancarelle Raiset, col piglio di uno Sgarbi giovane, mercanzia retorica di sicura presa per i telelobotomizzati. In fondo Berlusconi esaurita l’offerta di menti credule nell’elettorato della cosiddetta destra, deve gioco forza reclutare qualcuno che possa attingere alle falde di credulità vergine nell’elettorato della cosiddetta sinistra. E il Nostro dispone di un indubbio talento nell’organizzare convenscion (con tanto di professori amarichaeni) sulla falsariga di Publitalia dove far risuonare i surrogati degli slogan del tempo che fu: “un milione di posti di lavoro”, “meno tasse per tutti”, “pensioni a un milione”.
Insomma nel partito nuovo di Zecca, al grido di “Miliardi di lire per tutti!” si concentreranno populismi, demagogie e millenarismi di vario conio, veicolati da inediti Cetti La Qualunque per far intascare al Banana i dividendi politici della dabbenaggine diffusa. Berlusconi, che fiuta, incita e sfrutta alla perfezione questi fenomeni di allucinazione collettiva, ha fatto dissodare il terreno dagli ascari nelle sue televisioni . Ma appena la situazione economica si aggraverà sarà pronto a calcare la scena da protagonista azionando le sirene miracolistiche dell’uscita dall’euro e del ripudio del debito. Per il momento assistiamo alla prove tecniche di trasmissione, ma quando le tasse, aumentate stolidamente da Monti, cominceranno a produrre un nuovo avvitamento dell’economia, con le elezioni imminenti Berlusconi sarà pronto a diffondere la salvifica immagine di una Zecca a pieno regime che magicamente tutto risolve.
Peccato che le Zecche creino il Paese della Cuccagna solo nello stupefacente mondo di Berlusconi e dei santoni della Mmt. Nel mondo reale, quello dove i soldi si sudano e non si stampano, le zecche rimangono semplicemente dei parassiti nocivi che succhiano sangue.
Immagine: Il Bunga Euro by Fabio Onofri