Si complica la situazione dell'ex stabilimento Fiat siciliano. Ultimo limite fissato dal ministro per lo Sviluppo tra 15 giorni, ma il governo si attiverà per trovare altri imprenditori. Cgil e Fiom: "Non c'è più tempo da perdere. Anche il Lingotto deve trovare soluzioni"
Si riapre la partita sul futuro di Termini Imerese ed il governo si appresta a riprendere in mano tutte le ipotesi per far fronte alla riconversione industriale del sito siciliano che la Fiat aveva dismesso lo scorso dicembre e che il ministero dello Sviluppo economico Corrado Passera, dopo la presentazione di una serie di manifestazioni di interesse, aveva assegnato alla Dr Motor di Massimo Di Risio. E’ scaduto senza risposte l’ultimatum che il ministro aveva dato alla casa automotive di Macchia d’Isernia, per presentare le garanzie finanziarie con cui fronteggiare il piano di rilancio previsto per lo stabilimento. Di Risio, infatti, ha chiesto, nel corso dell’incontro di oggi al ministero ulteriori 15 giorni per presentare un nuovo partner con il quale risolvere i problemi finanziari che impediscono l’avvio della produzione di auto. Nel frattempo, tuttavia, il governo si attiverà per cercare soluzioni alternative. Al tavolo l’esecutivo ha anche ribadito i suoi impegni per i circa 640 esodati dello stabilimento siciliano.
“La soluzione in realtà c’è, il partner c’è, dobbiamo solo concretizzarla” spiega Di Risio. “Condividiamo la scelta del governo – aggiunge – che ha iniziato una nuova fase di ricerca di possibili alternative concendendoci però la possibilità di rientrare in corsa. Noi abbiamo chiesto una proroga di 15 giorni e siamo molto fiduciosi che in questo lasso di tempo troveremo una soluzione”.
Umore del tutto diverso quello del segretario della Fiom Maurizio Landini: “Non è andata bene – dice chiaramente e noi abbiamo ribadito che non c’è più tempo da perdere”. “Non c’è niente di concreto perché Di Risio – continua – ha chiesto più tempo per risolvere i suoi problemi finanziari e noi abbiamo spiegato che non c’è più tempo da perdere. Il governo quindi ha deciso di ricercare altre soluzioni per lo stabilimento siciliano, al di là della proposta di Di Risio”. Landini, inoltre, ha sottolineato che l’accordo del 1 dicembre siglato con il governo “deve restare così com’è e garantire i 640 lavoratori che devono essere accompagnati alla pensione. Ricordo che quell’accordo è stato firmato anche dal ministro Fornero. Inoltre abbiamo ribadito che Fiat e governo devono trovare delle soluzioni, perchè la Fiat è responsabile finchè non si troverà una soluzione per lo stabilimento”. Secondo Landini, poi, nello stabilimento di Termini Imerese “è possibile ancora fare nuove vetture perchè si possono trovare imprese in grado di farlo e la Fiat deve favorire questo processo”.
“Di tempo ne ha avuto già molto, è complicato immaginare che si possa prolungare senza garanzie – taglia corto il segretario della Cgil Susanna Camusso – Finora Di Risio non è stato in grado di rispettare il progetto industriale presentato”.
“Abbiamo bisogno delle certezze che riguardano i nostri lavoratori che attendono ancora la mobilità incentivata per i 640 addetti così come previsto nell’accordo sottoscritto nel dicastero di via Veneto il 1 dicembre 2011 – aveva dichiarato prima dell’incontro il sindaco di Termini Salvatore Burrafato – Questo provvedimento ci consentira’ di avere certezze anche sul fronte della cassa integrazione straordinaria per il 2013. Questo tempo potrebbe essere ben utilizzato dal governo Monti per approfondire la bonta’ del progetto Dr Motor o per ricercare ulteriori proposte”.